Unicredit, “no comment” di Saccomanni sulle fusioni. Se ne riparlerà tra due anni

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Fabrizio Saccomanni

Cernobbio (Como) – Né un sì, né un no. Il “no comment” del presidente di Unicredit, Fabrizio Saccomanni, alle ipotesi di stampa di una fusione tra piazza Gae Aulenti e il colosso francese Societe Generale è una sorta di rinvio.

Non credete ai rumors, ma solo ai fatti e alle decisioni

Il gruppo bancario guidato dall’a.d. francese, Jean Pierre Mustier, valuterà eventuali funzioni solo con il nuovo piano industriale che inizierà nel 2020. “Nel corso del 2019 dovremmo fare un piano per il futuro“, risponde Saccomanni a margine del Forum Ambrosetti. Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, da Villa d’Este chiarisce di non essere a conoscenza di alcuna trattativa in corso tra i due lati delle Alpi. “Non c’è niente sul tavolo al momento”, spiega Le Maire.

Speculazioni alimentate dalla capitalizzazione di mercato 

Era stato per primo il Financial Times tre mesi fa a parlare di una possibile integrazione tra le due banche in 12-18 mesi, anche se l’operazione veniva ancora descritta come un’idea a cui i vertici italiani e francesi avevano pensato senza trasformarla in progetto. Le speculazioni erano state alimentate, tra l’altro, dal fatto che Mustier è proprio un ex SocGen.

Ridurre costi e incrementare digitalizzazione

Ai cronisti Saccomanni chiarische che il piano attuale “è di trasformazione interna, dobbiamo portare avanti la riduzione dei costi, la crescita dei ricavi, lavorare sulla digitalizzazione.

“I piani sono esercizi complicati”

“I nuovi passi per il triennio a partire dal 2020 saranno fatti “tenendo conto di tutte le risultanze accumulate nel periodo” che si chiude con la fine del prossimo esercizio”, precisa il presidente di Unicredit.

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