BRUNSWICK (Germania) (LaPresse/AFP) – Dieselgate, in Germania al via primo maxi processo contro la Volkswagen. Volkswagen affronta da oggi il primo importante processo in Germania sul caso Dieselgate. Quasi tre anni dopo lo scoppio dello scandalo in tutto il mondo. Per la falsificazione delle emissioni delle auto diesel. Il tribunale regionale di Brunswick dovrà stabilire se il gigante dell’auto ha commesso una truffa. Non informando i mercati di quanto stava facendo, provocando grosse perdine agli azionisti. Che ora chiedono un risarcimento di circa 9 miliardi di euro. A causa del grande numero di parti civili, la prima seduta, iniziata alle 8 di questa mattina, si svolge in un centro congressi alla presenza di oltre cinquanta avvocati e decine di curiosi. I magistrati dovranno comunicare il calendario di questo colossale processo. Che dovrebbe durare almeno fino al 2019, per dare risposta alle 193 domande presentate dalle parti.
Dieselgate, il processo dovrebbe durare almeno fino al 2019
Gli avvocati del fondo d’investimento DeKa, tra i soggetti che si sono costituiti contro Volkswagen, si dicono convinti che il management del gruppo fosse a conoscenza dell’uso di un software per alterare i dati sulle sostanze inquinanti. La Volkswagen sostiene, al contrario, che una un gruppo di ingegneri abbia lavorato per alterare i dati senza mettere conoscenza i propri superiori e che, di conseguenza, i dirigenti del gruppo non avevano obblighi verso i mercati. Anche centinaia di investitori di Porsche, il principale azionista di Volkswagen, chiedono un risarcimento in un secondo procedimento che dovrebbe aprirsi mercoledì, ma che potrebbe essere interrotto in attesa dell’esito a Brunswick. A maggio, il governo tedesco ha aperto la strada alle class action dei consumatori, consentendo il raggruppamento dei casi contro Volkswagen prima della fine dell’anno. “Potrebbero beneficiare circa 2 milioni di clienti”, ha dichiarato il ministro della giustizia Katarina Barley.