Saipem, il pm: “Scaroni sapeva bene della maxi tangente in Algeria”

L'ex ad di Eni Paolo Scaroni, che attualmente è presidente del Milan, "sapeva bene" che Farid Bedjaoui, il presunto intermediario tra Saipem e il governo algerino, "non era un semplice segretario del ministro" algerino dell'Energia

MILANO (LaPresse) – Saipem, il pm: “Scaroni sapeva bene della maxi tangente in Algeria”. L’ex ad di Eni Paolo Scaroni, che attualmente è presidente del Milan, “sapeva bene” che Farid Bedjaoui, il presunto intermediario tra Saipem e il governo algerino, “non era un semplice segretario del ministro” algerino dell’Energia. Proprio Bedjaoui, infatti, avrebbe fatto da collettore della ‘stecca’ da 197 milioni. Versata infatti dal ‘Cane a Sei zampe’ per ottenere concessioni per sfruttare giacimenti petroliferi del valore di 8 miliardi.

Saipem, le dichiarazioni del pm di Milano Isidoro Palma

Lo ha detto il pm di Milano Isidoro Palma. In un passaggio delle sue repliche nel processo che vede imputata davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano Scaroni, altri manager e la stessa Eni. Scaroni come “vertice aziendale di Eni” sapeva che “Saipem stava crescendo in maniera esponenziale. E quasi miracolosamente in Algeria”, ha detto il pm Palma, anche grazie ai “costi di intermediazione” che aumentavano per via del giro di tangenti. Per Scaroni i pm nelle scorse udienze hanno chiesto una condanna a 6 anni e 4 mesi. La sentenza con ogni probabilità verrà pronunciata il prossimo 19 settembre.

Ecco le richieste di condanna

Il pm Isidoro Palma, oltre ad avere chiesto una condanna a 6 anni e 4 mesi per Scaroni, ha chiesto di condannare a 7 anni e 4 mesi per l’ex direttore operativo di Saipem, Pietro Varone, 6 anni e 4 mesi per l’ex amministratore delegato del gruppo, Pietro Tali, e 6 anni per l’ex direttore finanziario Alessandro Bernini, 5 anni e 4 mesi per l’ex manager Eni Antonio Vella. Per il funzionario algerino Bedjauoi la pubblica accusa ha chiesto una condanna a 8 anni di carcere, 6 anni per il presunto riciclatore delle mazzette Omar Habour e 4 anni e 10 mesi per il collaboratore di Bedjauoi, Samyr Ouraied.

“Eni e Saipem vanno condannate”

Per i pm anche Eni e Saipem, entrambe sotto processo ai sensi della legge 231 sulla responsabilità amministrativa di società per reati commessi da propri dirigenti, vanno condannate al pagamento di una sanzione pecuniaria da 900mila euro ciascuna. La parola nel pomeriggio passerà alle difese degli imputati.

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