PARIGI (LaPresse/AFP) – Irriso dai suoi avversari come il “presidente dei ricchi”, il francese Emmanuel Macron è partito alla controffensiva in campo sociale. Presentando un piano per la lotta contro la povertà da 8 miliardi di euro in quattro anni, che include anche una forma di reddito universale.
La mossa ‘sociale’ di Macron
“Ci siamo troppo spesso abituati” allo “scandalo della povertà”, ha detto il capo di Stato, sollecitando “tutte le forze della nazione” ad agire per cancellare la povertà “in una generazione” e a “ritrovare lo stato sociale”. Presentando personalmente la ‘Strategia nazionale per la prevenzione e la lotta contro la povertà’, Macron cerca di rivoluzionare la propria immagine del presidente dei privilegiati. Un’immagine che ha contribuito al suo netto calo nei sondaggi.
La battaglia anti-povertà nel dettaglio
Macron dà anche spazio alle promesse dell’ala sinistra della sua maggioranza, che ha richiesto una svolta sociale nella politica del governo, considerata troppo liberale da alcuni eletti. “Nessuno fa parte della cordata se il resto della società non segue”, ha spiegato l’inquilino dell’Eliseo. Nel 2016 in Francia c’erano 8,8 milioni di poveri, ovvero il 14% della popolazione, secondo le cifre dell’istituto nazionale di statistica Insee. Questo tasso saliva al 19,8% per i minori di 18 anni. La strategia anti-povertà si concentra sulla prevenzione della precarietà, soprattutto tra i più giovani, e sull’assistenza al reinserimento nel mondo del lavoro.
Un piano da 8 miliardi, Garanzia giovani’e il reddito universale dal 2020
Il piano prevede l’apertura di più asili nido per bambini provenienti da quartieri svantaggiati e pasti “da 1 euro” nelle mense scolastiche. Per i giovani la scuola dell’obbligo, dagli attuali 16 anni, sarà estesa a 18 anni. Risorse aggiuntive saranno assegnate agli organismi ad hoc per identificare gli abbandoni nel sistema scolastico e offrire loro formazione. Inoltre, il dispositivo di ‘garanzia per i giovani’ per sostenere l’ingresso dei 16-25enni nel mondo del lavoro sarà esteso a “500.000 giovani” entro il 2022, contro i 100.000 attuali.
Nel frattempo, il governo promette un “massiccio sviluppo di dispositivi di inserimento nell’economia”, visto che “il ritorno al lavoro è il miglior strumento per la lotta contro la povertà”. L’ambizione è di estenderli a 100.000 beneficiari aggiuntivi entro il 2022, contro i 140.000 di oggi. Ma la novità che più colpisce è una “legge dal 2020”, annuncia Macron, per creare “un reddito di attività universale” che dovrebbe unire diversi benefici sociali per “garantire una soglia minima di dignità” a tutti. Secondo l’Eliseo queste misure spalmate su quattro anni sono già “interamente finanziate”. Il sindacato francese Cgt afferma che “la povertà non merita dichiarazioni di buone intenzioni” ma deve solo “essere sradicata”.