ROMA – Quell’immagine resterà indelebile. Come un’impennata di Max Biaggi che sfidò le leggi della fisica dopo aver tagliato il traguardo o le rimonte impossibili del ‘46’ più noto della storia, Valentino Rossi. Ma qui non parliamo di epica del motociclismo. Due moto si affiancano in un testa a testa, uno dei due piloti allunga la mano e tira il freno dell’altro non è epica. E’ solo una brutta storia della Moto Gp. Romano Fenati è sospeso. L’ha decretato il tribunale federale che ha confermato l’allontanamento del pilota dall’attività sportiva e federale dopo quanto accaduto a Misano. Sul caso Fenati è stato ascoltato dal tribunale a Roma. Il procedimento disciplinare e le relative tempistiche sono ora rimessi al Procuratore Federale.
La palla passa al procuratore federale
A Fenati è stata contestata la violazione dell’articolo 1.2 del regolamento di giustizia in quanto “volontariamente staccava la mano sinistra dal manubrio della propria moto e tirava con forza la leva del freno anteriore della moto del concorrente Stefano Manzi, con il chiaro intento di cagionarne la caduta”. Dovranno passare un paio di mesi per effettuare ulteriori indagini preliminari. Fenati, nel frattempo, vivrà in un limbo. Dopo l’indignazione e le dure reprimende rispetto a quell’assurdo comportamento sul rettilineo al Gp di Misano, era già arrivata un’apertura da parte del pilota a cui era stato ‘chiuso’ il freno. “Sono pronto a perdonarlo – ha affermato Stefano Manzi – Non gli ho fatto causa e non ho intenzione di farlo, preferisco metterci una pietra sopra”.
“Sono convinto che non volesse farlo con cattiveria”
“Sono convinto che non volesse farlo con cattiveria – ha aggiunto – L’unica cosa che non mi è piaciuta è quando ha parlato di provocazioni: io non ho provocato nessuno”. Altri erano stati meno ‘morbidi’, come Carlo Pernat, in passato manager dei piloti italiani più importanti come Valentino Rossi, Loris Capirossi e Andrea Iannone e prossimo direttore sportivo della casa motociclistica MV Augusta, che aveva dichiarato: “Ci vorrebbe un anno di servizi sociali”. Durissimo anche Giovanni Castiglioni, patron della Mv Agusta, che in un post aveva scritto: “Questa è stata la cosa peggiore e più triste che abbia mai visto in una gara di moto. I veri sportivi non si comporterebbero mai in questo modo. Se fossi la Dorna lo escluderei dal Mondiale”. Dalla sua Fenati aveva già affermato di aver “chiuso col motomondiale”. “Non è più il mio mondo. Troppa ingiustizia. Ho sbagliato, è vero: chiedo scusa a tutti non ho mai pensato di fargli male”.