Renzi accusa: “Nell’attacco web a Mattarella la responsabilità politica è del M5S e della Lega”

Nei giorni del 27 e 28 maggio furono utilizzati tanti post intimidatori contro il Presidente della Repubblica

Foto LaPresse/Giacomo Maestri 09/09/2018 Bologna (Italia) Cronaca Italia, Festa dell'Unità Bologna presso Padiglione 35 Fiera di Bologna Nella foto: Matteo Renzi Photo LaPresse/Giacomo Maestri September 09, 2018 Bologna (Italy) News Italy Festa dell'Unità Bologna at Fiera di Bologna. In the picture: Matteo Renzi

Milano (LaPresse) – “C’è in giro in Italia una cultura del manganello online e dell’odio che è stata ingegnerizzata, organizzata, e la responsabilità politica è chiara, dei 5 stelle e della Lega”. Così Matteo Renzi in un’intervista al quotidiano La Stampa facendo riferimento al caso dell’attacco web contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Nell’operazione contro Sergio Mattarella, i troll che hanno minacciato e insultato online il presidente della Repubblica non li hanno fatti i russi. Sono stati fatti in Italia, c’è un’indagine in corso. E sulle responsabilità giudiziarie bisogna rispettare il magistrato. Ma la responsabilità politica è del M5S. E’ avvenuto l’ultima domenica di maggio, il 27, mentre Di Maio in diretta tv da Fabio Fazio annunciava che il M5S avrebbe chiesto l’impeachment per Mattarella. E contemporaneamente decollavano alcuni hashtag con tweet violenti e pericolosissimi”, dice.

Nei giorni del 27 e 28 maggio furono utilizzati tanti post intimidatori contro il Presidente della Repubblica

Preoccupano ed hanno creato preoccupazione le possibili ingerenze filo russe sulla politica italiana. Ed in particolare gli attacchi web al presidente Sergio Mattarella, dietro i quali si sospetta possa esserci l’azione di troll legati a Mosca. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla vicenda, affidato al pool antiterrorismo guidato da Francesco Caporale. La relazione della Polizia Postale sul cyber attacco arriverà sul tavolo dei pm romani la prossima settimana. Nel frattempo anche il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica vuole vederci chiaro. Davanti al Copasir Alessandro Pansa, direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) ha riferito sui tantissimi post intimidatori diffusi su Facebook e Twitter contro Mattarella tra il 27 e il 28 maggio scorsi, proprio quando il Capo dello Stato esprimeva il suo “no” alla candidatura di Paolo Savona come ministro dell’Economia.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome