BERLINO (LaPresse/AFP) – È stato rilasciato in Germania il 22enne iracheno a lungo presentato come il principale sospettato per l’omicidio di un 35enne tedesco a Chemnitz, che diede il via alle violente manifestazioni xenofobe dell’estrema destra. Lo riferisce la portavoce della procura di questa città dell’ex Ddr, Ingrid Burghart. Spiegando che il mandato d’arresto per omicidio volontario a carico del sospetto iracheno è stato eliminato oggi dal tribunale di Chemnitz su ordine della procura.
Il mandato d’arresto è stato eliminato
Poco prima l’avvocato del giovane, Ulrich Dost-Roxin, aveva assicurato che la giustizia non aveva “niente in mano” contro il suo cliente, che contesta l’accusa di omicidio. L’avvocato aveva parlato di un arresto basato su “una fantasia del procuratore”. E di “prove fake” contro il suo cliente.
“La polizia ha trovato un coltello con tracce di sangue della vittima. Ma non ci sono le impronte digitali del mio cliente”, scrive ancora l’avvocato sul sito internet. La portavoce della procura ha confermato che sul coltello non sono state trovate tracce del Dna del giovane iracheno. Ma ha assicurato che è stato utilizzato un secondo coltello che finora “non è stato ritrovato nonostante le intense ricerche”. Sempre la portavoce della procura conferma che “nessun testimone l’ha visto dare delle coltellate”.
Il siriano resta in custodia per l’omicidio a Chemnitz
ll 35enne Daniel Hillig, tedesco di origini cubane, era stato accoltellato a morte la notte del 26 agosto e la polizia aveva rapidamente annunciato l’arresto di due sospettati. L’iracheno Yousif A. e il 23enne siriano Alaa S., presentato come un complice. Resta in custodia il siriano. Mentre la polizia sta ancora cercando con mandato d’arresto internazionale un uomo iracheno del quale non è stata diffusa l’identità.
Poche ore dopo l’omicidio a Chemnitz era scoppiata una prima manifestazione di neonazisti ed estrema destra. E successivamente, dopo l’emergere di video sui social network, diversi media e la cancelliera tedesca Angela Merkel parlarono di “cacce collettive” contro gli stranieri, che erano state condotte in questa occasione nella città della Sassonia.
La caccia allo straniero in Germania
In particolare le ‘cacce allo straniero’ avevano preso di mira anche un afghano, un siriano e un bulgaro. Altre proteste seguirono nei giorni successivi, in particolare organizzate dal partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD). Nel corso di queste marce alcuni partecipanti hanno effettuato il saluto nazista. E ci sono stati anche scontri con contro-manifestanti antifascisti.
I fatti di Chemnitz hanno scioccato la Germania, in piena crisi legata alle politiche migratorie dopo l’arrivo di un milione di richiedenti asilo nel 2015 e nel 2016. Il Land di Sassonia, dove Chemnitz si trova, è una roccaforte dei partiti di estrema destra. E dei gruppi che si oppongono fortemente a Merkel per la sua decisione del 2015 di aprire i confini della Germania a un massiccio afflusso di migranti e rifugiati.
L’atmosfera si è infiammata ancora di più dopo che un funzionario carcerario ha fatto filtrare a gruppi estremisti, che l’hanno poi pubblicato online, il mandato d’arresto di Yousif A. Sul quale si leggevano per esteso i nomi di sospettati, vittima, testimoni oculari e giudice incaricato del caso. Una bufera si è scatenata a quel punto sui servizi di sicurezza del Land per presunte simpatie di alcuni funzionari con gruppi anti-immigrazione come il partito AfD e il movimento anti-islam Pegida.