Milano, 30 set. (LaPresse) – Trenta volontari di ActionAid Indonesia sono nell’area di Palu. Questo per organizzare gli aiuti di prima emergenza alle vittime del terremoto e del successivo tsunami nella provincia di Donggala sull’isola di Sulawesi. La squadra di operatori umanitari arrivata nella città ha aperto un primo centro di coordinamento dei soccorsi. Ciò insieme ad associazioni e reti della società civile indonesiana, ha fatto sapere l’organizzazione. Sono state montate le prime tende per gli sfollati, distribuiti kit di prima necessità (coperte, teli per costruire ricoveri). Inoltre si sta attrezzando la logistica con generatori elettrici per assicurare riparo e cibo a chi ha perso tutto.
i dati:
Al momento il numero delle vittime ufficiali è di 832 morti, 29 dispersi, 540 feriti gravi, 16.732 sfollati rimasti senza case. Oltre 209 scosse di terremoto hanno colpito 839 villaggi nelle isole Sulawesi centrali e 95 villaggi nelle isole Sulawesi occidentali. Oltre ai danni visibili nella città costiera di Palu, nelle altre due città di Donggala e Mamuju colpite dallo tsunami non è ancora possibile calcolare l’entità del disastro. Sopratutto viste le difficoltà dei soccorritori a raggiungere le aree colpite. Anche nelle aree interne con i piccoli villaggi rurali per la mancanza di comunicazioni e accesso si teme che il numero delle vittime e dei danni sia di gran lunga superiore alle stime attuali. Marco De Ponte, segretario generale ActionAid Italia, è in contatto dalle prime ore dopo la catastrofe con gli operatori di ActionAid Indonesia per contribuire alla risposta umanitaria. ActionAid in supporto delle comunità colpite si è attivata attraverso un piano di prima emergenza, una raccolta fondi per fornire gli aiuti necessari alle vittime.