WASHINGTON – Nuova intesa raggiunta tra Stati Uniti e Canada. Nella notte tra ieri e oggi, le delegazioni dei due paesi hanno concordato nuove regole commerciali. Serviranno a disciplinare gli scambi di beni e servizi tra Washington e Ottawa. Si tratta dell’ennesima promessa elettorale realizzata dal presidente statunitense Donald Trump. Durante le presidenziali del 2016, il tycoon si era infatti impegnato a revocare la scelta fatta nel 1994 dall’allora presidente Bill Clinton. Il “vecchio” Nafta promosso da Clinton ventiquattro anni fa, era stato oggetto di ripetuti attacchi da parte di Trump.
Stati Uniti, cosa prevede il nuovo trattato
Quando entrerà in vigore il nuovo trattato commerciale tra Ottawa e Washington, le esportazioni statunitensi di prodotti lattiero-caseari avranno libero accesso al mercato canadese. In cambio, le case automobilistiche canadesi potranno vendere i loro veicoli negli Usa senza pagare alcuna tariffa doganale. Il nuovo accordo non abolisce però i dazi imposti nei mesi precedenti dal presidente Trump ai danni delle esportazioni canadesi di acciaio e alluminio. Le due delegazioni, in una nota, hanno precisato che le tariffe applicate ai materiali in questione sarebbero ancora oggetto di “negoziati paralleli”. Il trattato nonostante sia stato salutato dalla Casa Bianca come un modo per sostituire il vecchio Nafta, salvaguarda comunque alcuni punti del documento voluto da Clinton. Il capitolo 19, relativo al “sistema di risoluzione delle controversie”, resterà infatti immutato.
La soddisfazione di Trudeau: “Un giorno felice per il Canada”
Il primo ministro canadese Justin Trudeau, in un comunicato, ha dichiarato quanto questo sia “un giorno felice per il Canada”. Meno contenti invece gli allevatori del Québec, i quali contestano che il libero accesso al mercato nazionale dei prodotti lattiero-caseari sia diventato “a stelle e strisce”. Il nuovo patto dovrà essere ufficialmente sottoscritto da Trump e Trudeau entro sessanta giorni. Una volta che il documento verrà firmato da Trump, l’Usmca dovrà poi essere ratificato dal Congresso statunitense.