Manovra, Tria: “Ue stia tranquilla, il debito scenderà “. Timori Eurogruppo

Milano – Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, debutta all’Eurogruppo chiedendo di “stare tranquilli” ai suoi colleghi dell’area dell’euro.

“Il rapporto tra debito e Pil scende”, garantisce Tria, che deve spiegare nella riunione di Lussemburgo il deficit al 2,4% del Pil fissato da Roma per il 2019 e per i tre anni successivi. L’Europa sembra compatta per una bocciatura preventiva e neanche le spiegazioni dell’inquilino di via XX Settembre sembrano far cambiare idea all’Eurogruppo. Il presidente dell’organismo europeo, Mario Centeno, parla infatti al termine dell’incontro di “preoccupazioni che devono essere subito indirizzate” per il verso giusto.

Bruxelles vorrebbe evitare una bocciatura della legge di bilancio

Il vicepresidente dell’esecutivo europeo, Valdis Dombrovskis, spiega che “a un primo sguardo” le misure italiane “non sono compatibili con le regole” europee.

Le stime sul deficit, gli fa eco il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici, rappresentano “una deviazione molto, molto significativa rispetto agli impegni che sono stati presi“.

Tria rientra a Roma già stasera e non parteciperà all’Ecofin

Il ministro rientra per dedicarsi ai dettagli della nota di aggiornamento del Def, che sarà inviata in Parlamento. Prima di partire il ministro vede comunque da soli proprio Dombrovskis e Moscovici.

 Il vicepremier si dice “sicuro che ci diranno di sì”

“Non c’è nessuna motivazione che possa mettere in discussione il 2,4%, siamo compatti”, dice intanto da Roma il vicepremier, Luigi di Maio, sostenendo che il ritorno anticipato di Tria fosse già programmato. “Non c’è nessuna ragione di emergenza perché debba rientrare“, afferma il leader pentastellato, prendendosela con l’Ue per la nuova impennata dello spread, salito in chiusura a 282 punti base.

C’è qualche istituzione europea – afferma – che gioca a fare terrorismo sui mercati“. Un dichiarazione che appare in contrasto con quella successiva, in cui lo stesso Di Maio parla di “dialogare al massimo” con l’Ue evitando “lo scontro”.

La Francia, si dimostra rigida avversaria del governo italiano

La Francia, che nel progetto di bilancio punta a un deficit del 2,8% nel 2019, ma in un contesto di calo del disavanzo all’1,4% nel 2020, si dimostra la più rigida avversaria del governo italiano, come per la questione migranti.

Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, chiede alla Commissione europea di prendere posizione contro la manovra italiana. “Ci sono delle regole, e le regole sono le stesse per ogni Stato, perché i nostri destini sono legati“, dichiara Le Maire, rivendicando il rispetto degli impegni da parte di Parigi.

Abbiamo ridotto la spesa publica e siamo sotto il 3% del deficit/Pil non perché vogliamo dare soddisfazione alla Commissione Ue, ma perché crediamo fermamente che ridurrre la spesa pubblica, introdurre alcune riforme strutturali, per esempio sul mercato del lavoro o sulla tassazione, sia buono per la gente francese ed efficiente per l’economia della Francia“.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome