PADOVA – Avrebbe informato un ex ministro Galan di alcune indagini a suo carico, condannato maresciallo dei carabinieri. Il sottufficiale a capo dell’aliquota di polizia giudiziaria della Procura di Padova, Franco Cappadona, è stato condannato dal tribunale del capoluogo euganeo a due anni e cinque mesi di pena per rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento. Secondo l’accusa avrebbe approfittato del suo ruolo all’interno della Procura e, venuto a conoscenza di indagini secretate, ne aveva rivelato il contenuto agli indagati.
Tra le contestazioni la ‘soffiata’ sul Mose
Tra i fatti contestati c’è l’aver fatto sapere a Giancarlo Galan nel 2013 che la Guardia Finanza di Venezia stava indagando su Villa Rodella, finita successivamente al centro dell’inchiesta sul Mose. L’ex carabiniere è ancora al centro di un processo per tentata concussione, per la quale in primo grado è stato già condannato a 4 anni. In quel contesto il maresciallo, grazie al suo ruolo di primo piano nelle indagini della Procura, secondo l’ipotesi dell’accusa, aveva fatto pressioni per favorire un amico imprenditore ad aggiudicarsi un lavoro per Arpav, promettendo all’ex direttore dell’ente una tangente. Il processo d’appello si terrà la settimana prossima.
Galan ricevette la notizia delle indagini in anticipo
Era l’anno 2013 ma lo scandalo Mose con le manette a politici, imprenditori, uomini dello Stato, sarebbe venuto alla luce solo l’anno successivo. I pubblici ministeri veneziani chiesero e ottennero l’arresto di Galan per corruzione. Con un anticipo di parecchi mesi, Galan avrebbe ricevuto l’informazione che stavano indagando su di lui e, in particolare, sulla fastosa Villa Rodella che il governatore di Forza Italia aveva acquistato e restaurato sontuosamente. Qualche anno prima aveva celebrato una festa di compleanno con centinaia di invitati, tra cui Silvio Berlusconi arrivato in elicottero.
Le tre informazioni del luogotenente
Nell’aprile del 2013 il luogotenente avrebbe fatto pervenire quelle informazioni (in tre occasioni, il 2, 3 e 17 aprile) attraverso il consigliere regionale Regina Bertipaglia. Le disse che la Guardia di Finanza stava indagando sul governatore azzurro e sulla villa. Per essere certo che l’informazione fosse arrivata al destinatario, avrebbe poi contattato Galan di persona.