Salute: Umbria, pazienti e animali d’affezione insieme in ospedale

Ad annunciarlo è l'assessore regionale alla Salute Luca Barberini che anticipa i contenuti di un'iniziativa della Regione

PERUGIA – Umanizzare l’ospedalizzazione. E’ un modo per far star meglio il paziente in un momento di particolare fragilità della sua vita. Un cane, un gatto o comunque un animale d’affezione può aiutarlo a superare il ricovero in ospedale. La lontananza da casa e l’ansia della patologia, specie se si tratta di bambini o anziani.

L’annuncio

Lo fa sapere l’assessore regionale alla Salute, Luca Barberini, che anticipa i contenuti di un’iniziativa della Regione. “Stiamo lavorando – ha spiegato – a un progetto innovativo per aumentare la capacità della sanità umbra di rispondere ai bisogni dei cittadini e al tempo stesso per promuovere e valorizzare il ruolo sociale degli animali di affezione nella vita quotidiana della comunità e delle singole persone, consentendo il loro ingresso negli ospedali per contribuire a supportare il percorso di cura e di guarigione dei padroni ricoverati”.

Il supporto psicologico

Per l’assessore Barberini “gli animali d’affezione possono aiutare i pazienti a superare lo stress da ricovero e l’ansia causata dalla malattia. L’affetto, la vicinanza e il calore che trasmettono – ha aggiunto – possono contribuire a rassicurare chi si trova in un momento di fragilità, in particolare ciò vale per gli anziani e i bambini. Siamo convinti che, accanto a cure e prestazioni sanitarie di qualità, sia possibile realizzare nei nostri ospedali momenti di simpatia, di benessere e di armonia a favore dei pazienti, con il coinvolgimento degli animali da compagnia. Una nuova opportunità di pet therapy, che vogliamo introdurre per realizzare, anche in questo modo, una sanità sempre più vicina ai cittadini”

Cos’è la pet therapy e come funziona

Il termine pet therapy è stato coniato dallo psichiatra americano Boris Levinson nei primi anni ’60 e letteralmente significa“terapia dell’animale da affezione”. Si tratta di una una pratica di supporto ad altre forme di terapia tradizionali che sfrutta gli effetti positivi dati dalla vicinanza di un animale a una persona.

L’animale, il perfetto amico dell’uomo

L’animale non giudica, non rifiuta, si dona totalmente, stimola sorrisi, aiuta la socializzazione, aumenta l’autostima e non ha pregiudizi. In sua compagnia diminuisce il battito cardiaco e calano le ansiee le paure. Inoltre, favorisce la piena espressione delle persone, che tra gli umani si riduce di solito solo al linguaggio verbale.

Chi ne trae maggiori benefici?

Nella maggioranza dei casi vengono attivati interventi con bambini, anziani, persone con disabilità o disturbi psichiatrici. Interagire con un animale può voler dire per un bambino sviluppare processi di apprendimento più rapidi. Imparare a prendersi cura di qualcuno diverso da sé. Una bella occasione di crescita. L’animale ha per lui una grande valenza emotiva. Accarezzarlo e coccolarlo provoca un gradevole contatto fisico e stimola creatività e capacità di osservazione.

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