Roma– Roberto Fico, già ribattezzato la ‘colomba’, deposita il ramoscello d’ulivo nelle mani del commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici.
L’ortodosso arrivato dal quartiere Posillipo di Napoli plana nel cuore della Commissione europea per tentare di ricucire i fili spezzati del dialogo con l’Europa.
E porta a casa due importanti risultati
Primo, la comune ammissione della necessità di “abbassare i toni”. Secondo, il placet di quello stesso Moscovici che pochi giorni fa aveva definito il governo italiano “xenofobo ed euroscettico“.
Il commissario apprezza “il discorso pro-europeo” di Fico, definendo pubblicamente su Twitter “positiva” la discussione avuta a Bruxelles.
“Si è convenuto tutti di abbassare i toni – racconta ai giornalisti il presidente della Camera – perché, quando si abbandonano le dichiarazioni generali e si entra nella politica, i margini di dialogo si trovano“.
Fico indossa le vesti di terza carica dello Stato, ma la sua anima è pentastellata
E’ andato a portare l’esigenza di “rifondare” l’idea di Unione sulla base non soltanto di indicatori economici come il rapporto deficit-Pil, ma anche sociali.
In testa ha il reddito di cittadinanza
Fico sente l’esigenza di sottolineare come Moscovici si sia detto “d’accordo rispetto alla lotta alla povertà“, cavallo di battaglia dei Cinquestelle.
L’Europa non è contro di noi
Esattamente come Luigi Di Maio, e a differenza di Matteo Salvini, Fico si dice convinto che la via del confronto costruttivo porti di per sé a un miglioramento dei rapporti fra Roma e Bruxelles.
Tra le istituzioni il dialogo si trova sempre
Con un moderato ottimismo si spinge fino a pronosticare che “nelle prossime settimane grazie al confronto e ad un’interlocuzione seria sui contenuti possiamo ottenere dei risultati utili sia per l’Italia che per l’Europa” sulla manovra e sul Def.
Fico prende ulteriormente le distanze dalla Lega
Spogliandosi per un attimo delle vesti istituzionali, il presidente della Camera, assicura che alle Europee il Movimento 5 Stelle non farà alleanze con nessuno.
Il M5S prova a seguire una strategia propria tanto in Italia quanto in Ue
A fotografare il cambio di rotta tentato dal presidente della Camera – da sempre in buoni rapporti con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – quella foto che lo ritrae sorridente ma dialogante con il ‘cerbero’ Moscovici. In attesa della prova più dura, quella con Jean Claude Juncker, prevista per mercoledì.