Catania (LaPresse) – E’ in corso un’operazione antidroga della polizia di Catania che vede coinvolte 21 persone. Sono ritenute responsabili a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione, produzione, trasporto, detenzione e cessione di droga. Ed anche reati in materia di armi, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e favoreggiamento personale. Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile di Catania. Ed hanno portato a disarticolare una organizzazione criminale, ora smantellata, operante nella zona del calatino dedito alla coltivazione di marijuana. Gli ingenti quantitativi raccolti venivano commercializzati a Catania e in diverse parti della Sicilia. Le intercettazioni hanno quindi consentito di ricostruire la filiera di produzione, la competenza degli indagati e il sistema di controllo delle piantagioni.
Due settimane fa maxi operazione a Ballarò
Il nucleo operativo della compagnia carabinieri di Palermo Piazza Verdi, nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata ‘Pegasus’, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Palermo – nei confronti di 22 persone (di cui 7 in carcere, 8 ai domiciliari e 7 sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), ritenuti responsabili – tra l’altro – di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Le indagini, condotte mediante attività tecniche, hanno consentito di acquisire gravi elementi nei confronti di un sodalizio criminale operante nel quartiere ‘Ballarò’ di Palermo (mandamento di Porta Nuova) e di individuare in Silvio Mazzucco (già condannato per estorsione aggravata dal metodo mafioso nel 2011 insieme a Francesco Paolo Lo Iacono sottoposto a fermo di indiziato di delitto nell’ambito dell’operazione ‘Panta Rei’ del dicembre 2015 nella quale figurano anche Paolo Calcagno, all’epoca reggente del mandamento Porta Nuova e Salvatore Mulè, reggente famiglia Palermo Centro) e Giovanni Rao (il cui nome emerge nell’ambito dell’operazione ‘Panta Rei’ per le sue frequentazioni con Lo Iacono e Mulè) entrambi vicini alla famiglia mafiosa di ‘Palermo Centro’ (del mandamento di Porta Nuova), i promotori dell’organizzazione, i quali sovraintendevano alle complesse attività di gestione e ricevevano i proventi dell’attività di spaccio.