MILANO – Il vicepremier Matteo Salvini cavalca l’onda del consenso per conquistarsi il ruolo di leader dei sovranisti europei. Per contro, l’alleato storico Silvio Berlusconi non sa che pesci prendere. Le elezioni europee sono sempre più vicine e bisogna decidere da che parte stare.
Ruoli invertiti e crisi di identità
Cosa succede se la Lega, relegata per un ventennio all’ombra di Forza Italia, nell’arco di qualche mese sovverte gli equilibri e diventa il primo partito di centrodestra oltre che forza di governo? Un terremoto politico che travolge chi è abituato a fare il bello e il cattivo tempo come il cavaliere e i suoi, soprattutto se la leadership di Salvini rischia di trovare riconoscimento oltreconfine, in Europa.
Salvini e Le Pen
Sovranisti al potere in Europa, un sogno impossibile che diventa probabile. Marine Le Pen si inserisce sulla traiettoria salviniana per recuperare velocità in vista delle europee. “Siamo davanti a un’ Unione Europea incapace di mantenere fede alle promesse – dice – Ragione che ci spinge a creare una vasta alleanza con i grandi partiti nazionali tra cui la Lega di Matteo Salvini. Le nostre idee possono arrivare al potere, e, una volta al potere, possiamo davvero cambiare le cose. Matteo Salvini attraverso una politica di fermezza è stato in grado di ridurre l’immigrazione e scuotere l’Ue, mettendola di fronte alle sue bugie e alle sue contraddizioni”.
Berlusconi e il Ppe
Il cavaliere attraversa una fase difficile. Due le strade possibili in vista delle europee del 2019. Smentire se stesso e aderire ad un’ampia alleanza con i sovranisti di Salvini e Le Pen considerato che questi potrebbero inglobare anche il Ppe del forzista Antonio Tajani, oppure trovare una nuova collocazione insieme alle altre forze moderate, quelle che senza ujn coupe de thetre rischiano di finire in minoranza anche in Europa.
