Roma, 17 ott. (LaPresse) – E’ iniziato dal carcere di Secondigliano il viaggio ‘a sorpresa’ del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. L’avviso, questa mattina, in un videomessaggio, aveva annunciato di voler visitare senza dare alcun preavviso Corti d’Appello, tribunali e istituti penitenziari. Il Guardasigilli, che apprezza molto il fatto di trovare tutto perfettamente in ordine e ricevere un’accoglienza calorosa a ogni sua visita annunciata, puntualizzava, però, che il rispetto istituzionale non gli permetteva di calarsi nella realtà quotidiana. Bonafede sottolineava, poi, il desiderio di andare negli uffici giudiziari e negli istituti penitenziari. Ciò per verificare come davvero si svolge la vita di ogni giorno in questi importanti luoghi di giustizia e “parlare con coloro che vi lavorano, fargli sentire l’attenzione dello Stato e del ministro”. Al termine della visita a Secondigliano, il Guardasigilli si è dichiarato soddisfatto: “Nonostante nessuno si aspettasse il mio arrivo, ho ricevuto una bellissima accoglienza”. Nella complessa realtà di quel penitenziario, che ospita circa milletrecento detenuti, Bonafede racconta di aver visitato la struttura. Inoltre di aver parlato con la dirigenza, con gli agenti e gli operatori, con una delegazione di detenuti e con i medici.
dunque
Tra le numerose iniziative che si svolgono all’interno del carcere partenopeo, tutte indispensabili per un corretto percorso di riabilitazione del detenuto, il ministro della Giustizia loda il progetto che prevede, in accordo con l’università, la creazione di un vero e proprio polo studentesco realizzato in un’ala del penitenziario. L’area, perfettamente idonea allo studio, sarà accessibile anche a detenuti provenienti da altri istituti. “Tutti mi hanno confermato l’importanza del lavoro come momento di rieducazione e di reinserimento sociale. Ed è in questo senso che continuerò ad investire”. Nel messaggio postato questa mattina, il ministro aveva precisato: “Questa mia iniziativa non è formale ma sostanziale ed è necessaria per dialogare veramente con le persone. Ciò per poi lavorare tutti i giorni a una risposta da dare alle singole esigenze”.