Brasile al voto, la destra di Bolsonaro vicina alla vittoria

RIO DE JANEIRO – Tra poche ore il Brasile avrà il suo nuovo Presidente. Il favorito è il candidato di estrema destra Jair Bolsonaro. Il risultato dovrebbe arrivare intorno alle 23 di stasera, ma gli ultimi sondaggi diffusi prima del voto sembrano anticipare un clamoroso successo del leader della destra. I sondaggi lo danno in testa già da settimane, ma il suo successo ha registrato una riduzione del vantaggio di diversi punti di percentuale sulla sinistra di Fernando Haddad, l’erede politico di Lula da Silva.

La destra di Jair Bolsonaro

Bolsonaro ha vinto al primo turno portando a casa il 46% dei voti. Il leader del partito sociale-liberale è un ex militare, nostalgico della dittatura. Lo accusano di essere fascista, ma al ballottaggio è superfavorito. Negli ultimi sondaggi lo danno al 56%, mentre il rivale al 44%, anche se rispetto a una settimana fa Bolsonaro ha perso tre punti. Bolsonaro ha ottenuto l’appoggio a distanza di Steve Bannon, ex stratega politico di Donald Trump, che lo ha paragonato al nostro vicepremier Matteo Salvini. Intanto il clima nel Paese è sempre più teso, tra proteste universitarie e manifestazioni. Appena un mese fa proprio Bolsonaro è stato vittima di un attentato. Un uomo, cercò di accoltellarlo a un comizio, ma l’episodio non ha fermato la sua corsa, anzi. Dopo l’episodio il consenso è cresciuto e di molto.

Haddad non si arrende

Il leader della sinistra Haddad non si arrende e spera nella ribaltone. “La rimonta è già cominciata”, ha scritto sui social commentando i consensi recuperati. “Il popolo sta cominciando a capire che scegliere Bolsonaro è un salto nel buio perché rappresenta un rischio di involuzione fascista” per il Paese. Quel che è certo è che il risultato di queste elezioni cambierà il volto del Brasile, ed è guardato con sospetto anche dagli altri Paesi dell’America Latina. La destra si sta affermando anche in Paesi in cui questa espressione politica non ha mai rappresentato la maggioranza, e questo dato non può essere, ancora, sottovalutato.

 

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