COSENZA – Due persone in carcere, sette ai domiciliari (di cui uno con il braccialetto elettronico e quattro per le quali è scattato il divieto di dimora a Cosenza. Un autentico blitz, quello messo in atto dalla mobile di Cosenza in un’operazione coordinata dalla locale Procura. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e cessione di cocaina, eroina, hashish e di estorsione. Una donna resta indagata in stato di libertà dopo una perquisizione.
La perquisizione a casa di un soggetto ‘noto’ e il ritrovamento di una donna morte per overdose: i due filoni d’indagine che si sono intrecciati
Il primo filone d’indagine è stato avviato oltre due anni fa, nell’agosto del 2016. Quando la polizia effettuò una perquisizione nel quartiere popolare di via Popilia nell’abitazione di un soggetto. Quest’ultimo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici in materia di droga, era stato trovato in possesso di una notevole quantità di eroina, di materiale per il confezionamento e di denaro contante. Un secondo filone d’indagine, invece, partì qualche mese più tardi. A dicembre, quando una donna venne trovata morta di nazionalità straniera per overdose in via Rivocati. Le due attività investigative si unirono nel momento in cui un uomo (tra quelli indagati) venne trovato in possesso della stessa droga che era stata fatale per la donna straniera.
Cosenza inondata di droga dal gruppo sgominato questa mattina: 13 misure cautelari
I diversi punti di contatto che sono saltati fuori successivamente hanno dato vigore alle indagini. Grazie ad intercettazioni telefoniche e ambientali, alle perquisizioni e ai sequestri, gli investigatori hanno accertato l’esistenza di un gruppo di persone del posto che indondava di droga Cosenza e l’intero hinterland. Gli appostamenti delle forze dell’ordine hanno permesso di certificare tantissimi episodi di spaccio. Questo avveniva principalmente nelle abitazioni dei pusher o per le vie cittadine, dopo aver concordato appuntamenti telefonici con messaggi particolarmente criptici. Le indagini, rese complicate dalla particolare ‘attenzione’ ai movimenti delle forze dell’ordine (le attività di spaccio, spesso, si sospendevano all’istante non appena un auto di servizio transitava nell’area) si sono quindi concluse con le misure cautelari applicate stamane.