Milano -” La riforma Bonafede non ha i voti in Parlamento, è uno dei tanti slogan mediatici a cui ci ha abituato il ministro, per distogliere l’attenzione sui reali problemi della giustizia e sulla mancanza di una visione riformatrice.
“La giustizia che arriva tardi è una giustizia negata”
La sua proposta non può essere retroattiva e non può risolvere il decorrere dei tempi per i processi in corso. Garantisca invece agli uffici mezzi e risorse necessarie per fornire un servizio giustizia celere, continui , ciò che è stato avviato dai nostri Governi, per esempio il piano straordinario di assunzioni, l’introduzione del processo penale telematico, con un sistema di notifiche innovativo e tecnologico. Avvii un serio monitoraggio sugli effetti della riforma Orlando per verificarne gli effetti. La rabbia dei cittadini è la lentezza dei processi”. Lo dichiara Cosimo Maria Ferri (Partito Democratico).
“È così sicuro che con la sua proposta la risposta arrivi prima? Si è chiesto come incida sulla fase esecutiva della pena, sulla riabilitazione del condannato, su chi è in custodia cautelare in attesa di giudizio, sull’impatto in tema di recupero delle spese di giustizia, sui beni in sequestro e da confiscare, sui riti alternativi – prosegue il componente dem della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati -. Se il ministro avesse avuto così a cuore la riforma della prescrizione perché non votava la riforma Orlando che comunque ha allungato i termini prescrizionali?”
La prescrizione risulta maturare in sede d’indagini preliminari
“Per esempio preveda un piano straordinario per fornire alla Procura di Genova tutti i mezzi e le risorse necessarie per svolgere le indagini sul crollo del Ponte Morandi“.