Torino – C’è Milan-Juve. La partita dei grandi ex. Come Max Allegri, ad esempio. Come il rientrante Mattia De Sciglio o lo sfortunatissimo Mattia Caldara.
Come Gonzalo Higuain, appena rientrato in gruppo e chiamato a stringere i denti per trascinare un Milan ridotto ai minimi termini. Come, soprattutto, Leonardo Bonucci. È il lui il protagonista più atteso a San Siro, per motivi di campo e motivi ambientali. Già, perché riavvolgendo il nastro di un anno o poco più, il numero 19 bianconero ha vissuto un viaggio di andata e ritorno particolarmente intenso. È andato via da Torino nell’estate del 2017, accolto subito come il salvatore della patria a Milano: fascia di capitano al braccio e ingaggio da giocatore più pagato della serie A
Deludente, per vari motivi
Con un momento chiave, quello che lo ha visto segnare ed esultare allo Stadium dopo un’accoglienza tipica per un traditore con fischi e insulti. Da lì è dovuto ripartire prima del clamoroso ritorno in quella che ha definito casa sua, all’interno di una maxi operazione che ha portato appunto Caldara e Higuain al Milan.
Qualche settimana è bastata per ottenere il perdono della tifoseria bianconera, che ha saputo anche difendere dalla sceneggiata di José Mourinho mercoledì sera. Ed ora un nuovo confronto è arrivato.
Un contesto che potrebbe esaltare Bonucci, la storia insegna che spesso è stato così
Le motivazioni non dovrebbero mancargli in ogni caso, dovendo partire e ripartire dalla prova di Champions con lo United. La migliore sotto ogni punto di vista per 90 minuti, almeno per quel che riguarda la sua seconda vita juventina: sempre puntuale negli interventi, autore di un assist meraviglioso per il gol capolavoro di Cristiano Ronaldo.
Poi, all’improvviso, un altro errore in marcatura su un cross laterale, l’ennesimo di questa stagione, quello più pesante. Un errore da cui ripartire, non c’è occasione migliore.
