Manovra, FI: Risparmiatori truffati e il governo vara un altro ‘salvabanche’

© MAURO SCROBOGNA / LAPRESSE

ROMA (LaPresse) – Manovra: “L’art. 38 del disegno di legge di legge di bilancio 2019 istituisce un fondo ristoro dei risparmiatori da 525 milioni l’anno per il triennio 2019-2020. Che assorbe, di fatto, come avevamo più volte già precisato, il fondo istituito dalla precedente Legge di bilancio per il 2018. E’ alimentato dall’importo dei conti correnti e dei rapporti bancari definiti come ‘dormienti’ all’interno del sistema bancario nonché del comparto assicurativo e finanziario. Il ristoro sarà tuttavia pari al 30% nel limite di 100.000 euro l’anno. I dividendi incassati andranno dedotti dal ristoro. Potrà accedere anche chi abbia aderito a transazione ed una corsia preferenziale sarà riservata per chi ha un ISEE sotto i 35.000 euro.

L’accettazione del 30% presuppone che il risparmiatore rinunci ad ogni altra pretesa ed azione per recuperare il saldo e, quindi, non potrà agire per l’integrale ristoro, così salvandosi, di fatto, anche le banche e gli intermediari che avevano ‘truffato’ i risparmiatori, e che, parte della giurisprudenza di merito (Tribunali di Milano, Modena e Ferrara) riteneva invece responsabili sul piano risarcitorio, compresi gli istituti subentrati nei rapporti passivi a seguito della procedura di risoluzione”. Lo affermano, in una nota, Maurizio D’Ettore e Stefano Mugnai, deputati di Forza Italia.

Risparmiatori truffati e il governo vara un altro ‘salvabanche’

“Infatti, ‘l’accettazione del pagamento a carico del Fondo equivale a rinuncia all’esercizio di qualsiasi diritto e pretesa connessa alle stesse azioni’. Insomma, una ‘pietra tombale’ sui diritti dei risparmiatori. Una norma assurda che impedisce la tutela individuale al risparmiatore truffato. Che secondo la disposizione citata dovrebbe incassare il 30% dallo Stato impegnandosi a non agire contro le banche. Un altro salvabanche?. In buona sostanza, dunque, i risparmiatori che hanno visti bruciati i soldi investiti in obbligazioni o azioni delle banche saltate (Popolare Etruria, Banca Marche, Cr Ferrara, Cr Chieti, Veneto Banca e Popolare di Vicenza) potranno rivalersi su questo fondo solo con un ‘rimborso parziale. E soprattutto, dovrà trattarsi di azionisti che: ‘hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia dell’Arbitro’.

Solo questi risparmiatori avranno accesso al fondo ed al termine di complesse procedure giudiziali ed arbitrali. Dove saranno costretti a dare puntuale dimostrazione in giudizio di un torto e pregiudizio economico. Che dovrebbe, invece, essere considerato ex legge come risarcibile quantomeno nella somma capitale. Forza Italia presenterà appositi emendamenti. Che ricalcheranno i contenuti dall’Ordine del giorno Baratto-D’Ettore, approvato all’unanimità dalla Camera dei deputati, Volto al ristoro integrale dei risparmiatori.

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