Omicidio Khashoggi, una telefonata inchioderebbe il principe saudita

"La Turchia aspetta pazientemente che Riad faccia piena luce", ha detto Erdoga

ISTANBUL – Svolta nel caso Khashoggi. Poco dopo l’assassinio del giornalista, avvenuto lo scorso mese, dal consolato di Riad a Istanbul è partita una telefonata sospetta. A farla, un membro del team saudita. Al telefono con un suo superiore, l’uomo avrebbe comunicato al suo interlocutore di “dire al tuo capo” che gli agenti avevano svolto la loro missione. E’ quanto riporta il quotidiano statunitense The New York Times.

Omicidio Khashoggi, la telefonata che inchioderebbe il principe saudita

Il giornale americano cita tre persone a conoscenza di una registrazione dell’assassinio di Khashoggi, ottenuta tramite l’intelligence turca. Anche se non ci sono prove, si ritiene che il ‘capo’ in questione sia proprio il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. La registrazione è vista dai funzionari dell’intelligence come una delle prove più forti che collegano il principe Mohammed all’uccisione di Khashoggi, la cui morte ha provocato una protesta internazionale.

Il commento di Erdogan

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha riferito ai giornalisti che “anche un funzionario dell’intelligence saudita è rimasto scioccato dopo aver ascoltato la registrazione” dell’omicidio di Jamal Khashoggi. “Ha detto che solo un drogato di eroina può fare una cosa del genere“, ha proseguito il leader turco, di ritorno in Turchia da Parigi. Erdogan ha fatto sapere che il caso del giornalista assassinato è stato oggetto di discussione insieme ai leader mondiali durante le commemorazioni dello scorso fine settimana per il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale nella capitale francese.

La Turchia ribadisce che Ankara non ha nascosto agli alleati alcun particolare dell’inchiesta e ha condiviso la registrazione con Arabia Saudita, Usa, Regno Unito, Francia, Germania e Canada. “Vogliamo sapere chi è la persona che ha dato l’ordine” di uccidere Khashoggi, ha detto Erdogan. “La Turchia aspetta pazientemente che Riad faccia piena luce, come promesso dal principe Mohammed bin Salman“.

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