LONDRA (LaPresse/AFP) – Proteste fuori Downing Street a Londra, mentre nell’ufficio della prima ministra conservatrice Theresa May i ministri del suo governo discutono la bozza di accordo sulla Brexit, raggiunta ieri dai negoziatori. Un centinaio di manifestanti pro-Brexit chiede di non optare per un’intesa di compromesso con Bruxelles, ma di scegliere una rottura netta con l’Unione europea.
Brexit, le proteste dei manifestanti fuori Downing Street
La premier “svende il nostro Paese, saremo uno Stato vassallo dell’Ue”, ha dichiarato Lucy Harris, fondatrice del gruppo Leavers of London. Tra gli slogan scanditi dai partecipanti “Theresa May non tradirci”, “Che cosa vogliamo? Brexit! Quando la vogliamo? Ora”. Sui cartelli che i manifestanti hanno con sé, si possono leggere scritte come “Riprendiamo il controllo” e “Salviamo la Brexit”.
L’altro volto dell’Inghilterra chiede un secondo referendum
In parallelo, un’altra piccola manifestazione vicino al numero 10 ha scandito invece lo slogan “Il voto del popolo”, chiedendo un secondo referendum sull’uscita dal blocco comunitario per evitare il ‘divorzio’. Il gruppo ha sventolato bandiere dell’Unione europea, mentre una dimostrante aveva con sé anche un unicorno giocattolo, a simbolizzare quella che per lei è la Brexit: “Non esiste, è una totale fantasia e non può essere realizzata”, ha spiegato Helen Campbell, 45 anni.