A Capodichino stop ai voli per un mese, Campania in tilt senza il terzo aeroporto. ECCO LE DATE

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Napoli, l'aeroporto di Capodichino
Napoli, l'aeroporto di Capodichino

NAPOLI – Dal 19 gennaio all’1 marzo 2026 l’aeroporto di Napoli-Capodichino resterà chiuso per consentire un’importante opera di manutenzione straordinaria: il completo rifacimento dell’asfalto della pista di decollo e atterraggio. Si tratta di lavori necessari, previsti da tempo, che interesseranno l’unica pista dello scalo partenopeo, la RWY06/24, lunga 2.648 metri. L’intervento, che rientra in un piano di ammodernamento da circa 20 milioni di euro, avrà una durata stimata di circa sei settimane, durante le quali Capodichino – gestito da Gesac – sarà completamente fermo. Una chiusura inevitabile, ma che pone interrogativi e apre scenari interessanti per il futuro del sistema aeroportuale campano.

Se una parte del traffico sarà trasferita, come previsto, al “Costa d’Amalfi” di Salerno-Pontecagnano, si fa sempre più concreta la possibilità di riattivare l’aeroporto militare di Grazzanise (Caserta), da tempo indicato come potenziale hub in grado di permettere alla Campania di contare su tre aeroporti. Il sito casertano non è nuovo a questo tipo di operazioni: già vent’anni fa ospitò voli civili in occasione di un’emergenza a Capodichino. Oggi, con la chiusura programmata e l’esigenza di garantire continuità ai collegamenti nazionali e internazionali, Grazzanise potrebbe tornare a svolgere un ruolo centrale, colmando un vuoto che altrimenti rischierebbe di mettere in difficoltà passeggeri e operatori del settore.

Uno degli aspetti più rilevanti è proprio la posizione strategica dell’hub casertano: più vicino a Napoli rispetto allo scalo salernitano, facilmente raggiungibile via autostrada e con infrastrutture già in parte pronte per un uso misto militare-civile. L’eventuale riapertura, sarebbe non solo una risposta alle esigenze contingenti, ma anche un banco di prova per valutare la sostenibilità di un utilizzo a lungo termine.

La chiusura forzata di Capodichino potrebbe, paradossalmente, accelerare progetti finora rimasti sulla carta. Puntare su Grazzanise significherebbe dotare la Campania di una seconda vera alternativa aeroportuale, alleggerendo il carico crescente su Capodichino, che nel 2024 ha superato i 12 milioni di passeggeri. Con l’espansione continua della domanda di trasporto aereo, la disponibilità di uno scalo complementare diventa una necessità più che una scelta. Grazzanise potrebbe diventare quel tassello mancante, inserendosi in una visione più ampia di mobilità e infrastrutture per il Mezzogiorno.

A novembre anche l’aeroporto di Fiumicino venne chiuso per lavori per 21 giorni. Ma la presenza di un altro scalo romano a Ciampino, consentì agli utenti di avere disagi in misura minore rispett a quanto potrà succedere nel capoluogo partenopeo. Una cosa è certa: gennaio 2026 rappresenterà un punto di svolta.
E se la pista di Napoli deve fermarsi per rinascere, è proprio Grazzanise che potrebbe decollare di nuovo.

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