Abbandono animali: allarme per le cessioni in rifugio

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Abbandono animali
Abbandono animali

A livello nazionale, dall’inizio dell’anno l’Enpa ha registrato quasi 20mila cessioni di animali. Questo dato, ancora in fase di analisi, fotografa una realtà sempre più evidente: l’abbandono non avviene più solo per strada, ma passa attraverso richieste formali di consegna agli enti di protezione.

Le cessioni, ovvero le richieste con cui i proprietari dichiarano di non essere più in grado di accudire il proprio animale, rappresentano una nuova e preoccupante forma di abbandono. Sebbene socialmente più accettata, questa pratica ha le stesse devastanti conseguenze per gli animali coinvolti.

Tra la fine di novembre e i primi giorni di dicembre, i rifugi dell’Enpa hanno registrato un significativo aumento degli ingressi legati a queste rinunce. Si è passati da una media di tre cessioni a settimana registrata nel 2022 a tre al giorno nel periodo corrente.

Questo netto incremento conferma come il fenomeno non abbia più una stagionalità precisa, ma si estenda ormai a tutto l’arco dell’anno, modificando la percezione del problema. «Cambiano le modalità, ma non la sostanza», hanno spiegato dall’Enpa. «Un animale ceduto vive lo stesso trauma di un animale abbandonato. Viene separato dal suo contesto, perde i riferimenti e si ritrova improvvisamente solo in un box».

Il bilancio all’interno di canili e gattili resta fortemente negativo: a fronte di tre cani che entrano, solo uno trova una nuova famiglia. La situazione si aggrava ulteriormente nel periodo che precede il Natale, quando aumentano anche le richieste di cuccioli da “regalare”, spesso frutto di un impulso momentaneo.

«L’adozione non può essere una scelta emotiva o legata a un momento dell’anno», ha spiegato Giusy D’Angelo, vicepresidente nazionale Enpa. «Un cane o un gatto cambiano la quotidianità di una famiglia e richiedono tempo, impegno e responsabilità. Quando questa consapevolezza manca, il rischio è che l’animale venga riportato in rifugio dopo poco tempo».

Alla luce di questi dati, l’Enpa ha deciso di non dare cani in affido durante le vacanze natalizie. L’associazione invita invece le famiglie interessate a recarsi nei rifugi per svolgere attività di volontariato e conoscere gli animali.

Questo approccio permette di avvicinarsi gradualmente al cane o al gatto che si vorrebbe accogliere, condividendo tempo e attività con gli ospiti delle strutture prima di prendere una decisione definitiva. «Il nostro obiettivo è avere rifugi vuoti», hanno sottolineato dall’associazione. «Ma questo sarà possibile solo se crescerà la cultura dell’adozione consapevole. Ciò che conta è la compatibilità con lo stile di vita della famiglia».

L’Enpa ha quindi rinnovato l’invito a non comprare animali e a non regalarli, specialmente a Natale. La scelta deve essere un percorso responsabile, basato sulla conoscenza e sul tempo condiviso. Per un animale, infatti, non esistono “forme gentili” di abbandono: esiste solo la responsabilità di una scelta che deve durare per sempre.

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