Accoltellato per gelosia nel Casertano: l’assassino confessa

CASAL DI PRINCIPE – “Ha confessato e ha chiesto scusa alla famiglia della vittima”: è il resoconto, in estrema sintesi, fatto dall’avvocato Mirella Baldascino dell’udienza di convalida che ieri mattina ha affrontato Asaan Saaoud, il 20enne originario di Tripoli accusato di aver accoltellato a morte Giuseppe Turco, 17enne di Villa Literno. Il ragazzo, ha fatto sapere il suo legale, ha risposto a tutte le domande del giudice Ilaria Giuliano del Tribunale di Napoli Nord: “È molto provato psicologicamente ed è pentito di quanto accaduto. L’indagine – ha concluso Baldascino – è ancora in corso e bisogna attendere ulteriori sviluppi”. Turco è stato accoltellato al culmine di una lite avvenuta giovedì sera all’esterno del bar Morza in piazza Villa. A innescare il litigio, sfociato in tragedia, sarebbe stata la gelosia per una ragazza. Il 20enne di Casal di Principe stava frequentando una giovanissima che in precedenza aveva avuto una relazione con Turco.

E il passaggio della ragazza all’esterno del bar proprio dove si trovava giovedì sera il 17enne liternese insospettì Anass: iniziò a pensare che tra i due ci potesse esserci ancora un legame. E così iniziò la zuffa sfociata nel sangue. Otto le coltellate che il 20enne sferrò colpendo il fianco destro del minore di Villa Literno. Il 17enne fu portato dai suoi amici alla clinica Pineta Grande di Castelvolturno, ma a causa della gravità delle ferite rimediate morì poco dopo, mentre veniva sottoposto ad accertamenti diagnostici.
L’arma che Anass avrebbe usato (non è stata ancora trovata), il movente, come i due si erano incontrati in piazza Villa e l’esatta dinamica del litigio: sono gli aspetti su cui i carabinieri, guidati dal capitano Marco Busetto, stanno ancora lavorando. Intanto, mentre l’attività investigativa prosegue, il 20enne resterà in cella. Il giudice Giuliano ha convalidato il decreto di fermo emesso dal pubblico ministero Francesco Cirillo.

A rappresentare i familiari di Turco in questa tragica vicenda è l’avvocato Tammaro Diana. Nei giorni scorsi si è registrata una reazione violenta da parte di alcuni amici del 17enne ucciso: sabato sera in piazza Villa hanno aggredito alcuni giovani e imbrattato l’ingresso del bar Morza. Raffaele Turco, il papà di Giuseppe, si è dissociato da questo gesto e ha pregato chi conosceva il figlio di non intraprendere azioni simili: “Non voglio vendetta. Solo giustizia, ma secondo legge. Giuseppe – ha dichiarato a Cronache il genitore – deve esser ricordato per le cose belle. Non per questi gesti”.

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