Arrestati dopo la sentenza della Cassazione che ha reso le loro condanne definitive. Pasquale Carbone, 65 anni di San Marcellino, e Pasquale Corvino, di 61, originario di Casal di Principe e residente a Caserta, sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile di Caserta. Devono scontare quasi quattro anni per lo scambio elettorale politico mafioso con i Belforte e per il racket sui manifesti elettorali.
Stessa sorte è toccata anche ad Agostino Capone, 55enne di Caserta, imputato nello stesso processo. Corvino, già vicesindaco di Caserta, ex presidente della Casertana calcio, più volte consigliere, si candidò nel 2015 alle Regionali; per lui i giudici della Suprema Corte hanno confermato la condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione. Stessa condanna per l’ex sindaco di San Marcellino Carbone. Per entrambi il reato è di corruzione elettorale.
Roberto Novelli, Silvana D’Addio e Paolo Cinotti sono invece estranei all’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Sono stati coinvolti nell’inchiesta con l’accusa di spaccio di droga. La Corte d’appello di Napoli, nel 2022, accogliendo l’istanza del suo legale aveva condannato Novelli, concedendogli la continuazione con un’altra sentenza che era già irrevocabile, a 4 anni e 5 mesi. D’Addio e Cinotti, invece incassarono 2 anni e 10 mesi.
Confermata anche la condanna sancita dalla Corte di Appello di Napoli inflitta il 17 giugno dello scorso anno a 15 anni di carcere per Agostino Capone, fratello di Giovanni (già condannato nel medesimo processo ma celebrato in modalità ‘abbreviata’), ras dei Belforte a Caserta. Sei anni, invece, per la moglie, Maria Grazia Semonella. (leggi l’articolo precedente sull’inchiesta)