ISCHIA – L’impegno infinito di volontari, forze dell’ordine e soccorritori a Ischia non si ferma. Nell’isola straziata dalla frana di sabato si continua a scavare. Ieri è stato recuperato e identificato il corpo del 15enne Michele Monti. E’ l’ottava vittima della catastrofe di Casamicciola che va ad aggiungersi ai suoi due fratellini Francesco e Maria Teresa, a Eleonora Sirabella, a Maurizio Scotto di Minico, Giovanna Mazzella e al loro bimbo nato da 22 giorni, a Nina Blagova, di nazionalità bulgara. Quattro ancora i dispersi per i quali le speranze sono ormai ridotte al lumicino. Tra loro i genitori di Michele e dei suoi fratelli, Gianluca Monti e sua moglie Valentina Castagna, Salvatore Impagliazzo, compagno di Eleonora (la prima vittima accertata) e Mariateresa Arcamone.
L’appello del parroco
“Più che parlare in questo momento è il silenzio quello che conta, come dice Papa Francesco: il silenzio e l’abbraccio. Vorrei abbracciare alcune famiglie e ancora non sono riuscito, immagino stiano soffrendo moltissimo. L’ultima alluvione del 2009 non ha colpito questa zona in particolare. Qui mi pare di capire che sia anche molto più seria del terremoto nel 2017, ha cambiato la morfologia del territtorio”, ha raccontato a LaPresse don Gino Ballirano, parroco di Casamicciola. Trenta, per ora, le abitazioni comprese nella zona rossa. La tensione è altissima, il dolore atroce. E incombe una nuova possibile ondata di maltempo che già nella giornata di domani potrebbe colpire Ischia e rendere i soccorsi e le opere di messa in sicurezza ancora più difficili, mentre il problema degli sfollati è sempre più complesso da risolvere.
Numeri drammatici
I numeri sono pesanti. “Duecento persone circa restano per il momento presso le strutture alberghiere. Circa una trentina ha trovato sistemazione propria presso amici o parenti – ha detto il prefetto di Napoli, Claudio Palomba – Il Capo della protezione civile sta ipotizzando, al di là dei sussidi per il pagamento degli alberghi alle famiglie, di trovare soluzioni alternative. Trovare allocazioni diverse, delle vere e proprie abitazioni, potrebbe alleviare la situazione di queste persone”. Tutto è complesso. Anche per chi vuole dare una mano. Ieri gruppi ultrà del Napoli si erano organizzati per partire questa mattina per Ischia ma la loro iniziativa di solidarietà è stata stoppata dalla Digos. La Procura, intanto, indaga, cerca di capire se ci sono responsabilità di quanto accaduto, per ora senza iscrivere nessuno nel registro degli indagati e la politica litiga in attesa di un importante summit in programma oggi con le autorità locali e regionali. E si scava. Si scava ancora nel fango. Nella disperata speranza di salvare vite. Sono ore di fatica. E di indicibile dolore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA