CASERTA – Tutto è cominciato col ‘caso Croce Rossa’. Da quando è emerso che il nucleo cittadino di volontari guidato da Teresa Natale non paga il fitto della sede al Comune, che ne è il proprietario, la politica cittadina ha avuto un sussulto di dignità chiedendo conto all’amministrazione di quella che è diventata una vera e propria affittopoli. Il dirigente Giovanni Natale ha infatti messo nero su bianco, per i consiglieri della IV Commissione, l’elenco dei locatari del Comune conn i relativi provvedimenti che il Settore Patrimonio sta mettendo in campo. E in quell’elenco, sebbene la Natale continui a dire il contrario arrivando a far circolare tra i volontari una ‘lettera di solidarietà per gli attacchi ricevuti dagli organi di stampa’, c’è anche la Croce Rossa. Che non paga il fitto per la villa confiscata ai Della Ventura, sede dell’associazione, dal 2019. Dal momento cioè, lo avevamo già scritto nelle settimane scorse, della stipula del contratto. Davanti ai documenti non ci sono lettere nè dichiarazioni che tengano.
Lungo, però, è l’elenco composto da associazioni, singoli individui e imprese, che non si sono premurati di versare i fitti all’Ente. Si comincia dalla cooperativa Sant’Antida che occupa lo storico edificio nell’omonima strada del centro dove, dopo l’uscita di scena delle Suore, ha aperto i battenti una scuola bilingue riconducibile, nei suoi assetti societari, alla famiglia di Gimmi Cangiano, storico esponente della destra casertana. Il 9 giugno 2017 il Comune ha stipulato una transazione per il recupero dei canoni pregressi e, il 14 dicembre 2020, ha avviato i procedimenti di legge per regolarizzare gli obblighi contrattuali.
L’Asd Casertana Boxe, del mister Salvatore Pagliaro, si è vista revocare il contratto di fitto il 7 gennaio 2016 (con determina 151) e, il 29 giugno 2020, Natale ha scritto al segretario Generale del Comune per verificare il rilascio dell’immobile e il recupero delle somme dovute all’amministrazione per le indennità arretrate. Atto di transazione, per il recupero delle somme, in via di approvazione dagli uffici comunali per l’Assonuoto Club Caserta che ha ricevuto in concessione (per 23 anni a partire dal 2012) la piscina comunale ‘F.Dennerlein’ di Corso Giannone.
Azione legale in corso per l’azienda agricola Dap Srl che, nel 2012, ottenne in concessione un fondo rustico del demanio ‘Monte Rocca’ sui Tifatini. Il tentativo di conciliazione con la Dap del 17 ottobre 2017 non deve essere andato a buon fine visto che l’azione legale elencata da Giovanni Natale prevede l’intimazione dei pagamenti dei canoni scaduti, il recupero delle somme con gli interessi e la risoluzione del contratto con rilascio del fondo.
Avviato il procedimento di rilascio dell’immobile anche per la ditta ‘Giaquinto Giovanni’ anche se, nell’elenco stilato dal dirigente, non si indica né la posizione né le caratteristiche dell’immobile fittato. Nell’elenco figurano anche la Prefettura e la Questura che sono ospitate in quello che, una volta, era il Palazzo dei conti di Caserta, anche detto Palazzo Acquaviva o Palazzo Vecchio. Il ministero dell’interno nel 2012 aveva rideterminato il canone di locazione (tagliato del 15% da 371.848,96 euro a 316.071,61 euro per la Prefettura; da 403.385,75 euro a 343.727,89 euro per la Questura).
Un taglio che non è stato accolto dal Comune che con pec del 4 febbraio 2016 ha richiesto il pagamento delle differenze non versate (per una, si legge, errata e indebita applicazione della riduzione del 15%) oltre che, e questo vale per la sola Questura, del canone del secondo semestre 2015 che non è stato versato. Da regolarizzare gli obblighi contrattuali anche per l’Asd Nino Gravina, che dal 2012 gestisce i campi di via Talamonti (con avvio procedimento il 24 febbraio scorso); per l’Unione Nazionale Consumatori, che occupa invece un immobile in piazza Matteotti 26 (avvio procedimento il 6 aprile 2021); l’Asd Reggia Caserta Baseball e Softball che dal 2018 ha in fitto gli impianti sportivi di San Clemente (procedimento di regolarizzazione avviato il 7 aprile scorso).
C’è, infine, anche la Ssd VolAlto 2.0 dell’imprenditore Nicola Turco contro cui, come specifica nell’elenco il dirigente Giovanni Natale, per la gestione del Palavignola è finita o in causa col Comune che ha avviato, come da nota al segretario generale Massi del 10 marzo scorso, la predisposizione delle cause per rientrare delle somme dovute.