PERUGIA – Contenti di essere al sicuro, ma preoccupati per i parenti stretti rimasti in Afghanistan. Secondo le informazioni raccolte da LaPresse, i primi profughi afghani accolti ieri in Umbria stanno iniziando a prendere cognizione della nuova realtà, ma è ancora presto per potersi aprire del tutto. Si tratta di persone costrette alla fuga in quanto ex collaboratori nell’ambito di missioni italiane, persone che nella loro terra vivevano bene, senza alcun problema economico. I profughi sono stati accolti in una struttura della Caritas di Foligno collocata nel comune di Spello, nel perugino. A occuparsi dell’accoglienza sono stati gli operatori della Caritas, assistiti dall’equipe immigrazione della Fondazione Arca del Mediterraneo di Perugia. La comunicazione non è semplice, perché gli ospiti parlano lingue locali come quella dari e quella pashtu, anche se i capifamiglia riescono ad esprimersi anche in inglese. In queste prime ore, attraverso il lavoro di due mediatori culturali, gli operatori stanno cercando di capire le loro necessità, in modo da poter iniziare a programmare il loro inserimento in contesti di studio e lavoro, che rappresenta la sfida più complessa e delicata. Nelle prossime ore, dovrebbe arrivare un’altra famiglia di profughi a Foligno.
(LaPresse)