AFRAGOLA – Una bomba trovata in un garage di un complesso residenziale è già di suo una notizia importante. Una bomba trovata in un garage del complesso residenziale, considerato roccaforte di un clan, amplifica la portata della notizia stessa.
Un ordigno esplosivo artigianale di 5 chili è stato scoperto dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna all’interno di un box auto del parco Sant’Antonio, complesso abitato, per anni, dai boss del clan Moccia e dalle loro famiglie.
Si tratta di 20 involucri del peso di 250 grammi cadauno le cui micce sono state legate insieme per aumentare il potenziale esplodente dello strumento. Guidati dal capitano Andrea Coratza, i militari hanno poi trovato, all’interno dello stesso garage, anche 130 munizioni di vario calibro, 4 panetti di hashish e due scooter provento di furto già quasi tutti smontati.
Ad avere la disponibilità dei locali sono risultati essere due giovani incensurati del posto che sono stati denunciati in stato di libertà. I ragazzi non abitano nel Parco. Indagini in corso da parte dei carabinieri.
Il primo obiettivo è scoprire di chi è la mano che ha posizionato il materiale in quel box auto. Da qui si potrà capire se ci sono collegamenti con la malavita organizzata.
Del Parco Sant’Antonio sono ancora impresse, nella memoria collettiva, le immagini del blitz del gennaio di cinque anni fa, quando gli uomini della Dia, gli agenti della Squadra Mobile e i carabinieri eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 45 persone ritenute appartenenti alla cosca dei Moccia.
L’inchiesta Leviathan diede un duro colpo al clan e le indagini permisero agli inquirenti di ricostruito il gruppo di vertice del clan, formato da Luigi e Teresa Moccia, Filippo Iazzetta e Anna Mazza, la ‘vedova della camorra’, morta nel settembre 2017.
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