NAPOLI – Dopo gli accoltellamenti ancora un ferito, questa volta con un colpo d’arma da fuoco. Secondo la ricostruzione si sarebbe trattato di un agguato in piena regola quello di cui è rimasto vittima un giovane nella zona di Montesanto. Il ferimento sarebbe avvenuto intorno all’una di notte tra domenica e ieri. Il 19enne Ferdinando Cacace, residente nella zona del Cavone. Soccorso e medicato presso l’ospedale Vecchio Pellegrini della Pignasecca.
Agli agenti arrivati sul posto, ha raccontato di essere stato avvicinato da due sconosciuti in scooter che, senza dire una parola, avrebbero estratto la pistola e fatto fuoco verso gli arti inferiori. Cacace è stato colpito alla gamba destra, per i sanitari le sue condizioni non desterebbero preoccupazione. Si battono tutte le piste, naturalmente, anche quella della rapina finita male. Ma quella più battuta parla di un avvertimento, o meglio, di un raid mirato che ha il sapore della punizione. Il giovane abita in una zona ‘calda’ dal punto di vista criminale, ovvero il Cavone e, tra le sue frequentazioni ci sono soggetti delle famiglia Lepre, ma anche soggetti dei Saltalamacchia dei Quartieri Spagnoli, che hanno la loro base operativa proprio in via Montestanto. Secondo recenti informative, tra i Saltalamacchia e i Lepre del Cavone sarebbe stato siglato un accordo per non farsi la guerra e presumibilmente per spartirsi i rispettivi territori di influenza in chiave gestione affari illeciti.
A firmare il patto, secondo la ricostruzione di alcuni investigatori, alcuni esponenti di primo piano dei due gruppi criminali si sarebbero riuniti in un summit per gettare le basi di un pax per gli affari. Le dinamiche malavitose possono essere collegabili al ferimento? E’ quello che gli investigatori stanno cercando di appurare. Gli agenti hanno un sopralluogo nella zona di piazzetta Montesanto per trovare riscontri nel racconto della vittima la cui versione, per ora, è ancora al vaglio. Acquisite anche alcuni video delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona.
In quelle immagini potrebbero esserci tasselli importanti del puzzle investigativo utili a dare un nome e un volto ai responsabili del raid.