Il Gruppo Davines, in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, ha premiato presso il Davines Group Village di Parma i vincitori della seconda edizione del ‘The Good Farmer Award’. L’iniziativa è dedicata a giovani agricoltori under 35 che hanno avviato progetti ispirati ai principi dell’agroecologia e dell’agricoltura biologica rigenerativa.
I due vincitori hanno ricevuto 10.000 euro ciascuno per potenziare le loro pratiche ecocompatibili, fortemente alternative ai metodi convenzionali. La cerimonia ha visto premiati Alessia Mazzù per un progetto a Roma e Luca Quirini per un allevamento nell’entroterra ligure.
La prima vincitrice, Alessia Mazzù, socia della Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio di Roma, è stata premiata per aver trasformato una terra pubblica abbandonata nel Parco di Veio in un luogo di rigenerazione ambientale e sociale. La cooperativa coltiva cereali rari, ortaggi e leguminose con metodi biologico-rigenerativi e custodisce un ‘frutteto della biodiversità’ per recuperare antiche varietà frutticole.
Co.r.ag.gio si distingue anche come modello di agricoltura sociale, offrendo formazione, laboratori didattici e percorsi di inclusione per persone in condizioni di fragilità. Il premio servirà a realizzare un sistema integrato per la raccolta e la gestione dell’acqua piovana e atmosferica.
Il secondo vincitore è Luca Quirini, fondatore dell’Azienda Agricola Quira a Borzonasca, in provincia di Genova. È stato premiato per il suo allevamento incentrato sul benessere animale e sulla salvaguardia del territorio dell’Appennino ligure. La sua azienda alleva 60 bovini di razza Cabannina, una specie autoctona a rischio di estinzione, praticando la transumanza.
Gli animali, allevati in libertà su circa 2.500 ettari di prati e boschi, si nutrono solo di erba e fieno biologico locale, seguendo il metodo del pascolo razionale Voisin, che favorisce la rigenerazione del suolo. Il premio sarà utilizzato per creare una ‘stalla nel bosco’ e per acquistare un furgone attrezzato a laboratorio polifunzionale mobile.
L’impegno di Davines in questo campo è consolidato. Nel 2021 il Gruppo ha investito per realizzare a Parma l’European Regenerative Organic Center (Eroc), centro di ricerca e formazione sull’agricoltura biologica rigenerativa.
Dopo tre anni di sperimentazione, i dati raccolti da Eroc hanno dimostrato che i terreni gestiti con pratiche rigenerative raggiungono livelli di produttività paragonabili a quelli convenzionali, ma con un netto incremento della biodiversità del suolo e un miglioramento della densità dei nutrienti nelle colture. “Crediamo fermamente che il futuro del nostro pianeta sia legato alla salute del suolo”, ha commentato Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines.
Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha aggiunto che “l’agricoltura biologica rigenerativa è un’evoluzione per rendere il settore più resiliente alla crisi climatica e più attivo nel ripristino della natura”.



















