Alberi, +36% nel nostro Paese

Ma il verde urbano non decolla: solo 24 piante ogni cento abitanti

NAPOLI (Maria Negri) – Un Paese sempre più verde, ma la spinta ecologica viaggia a rilento. In Italia il patrimonio forestale e boschivo è cresciuto negli ultimi decenni coprendo il 36,7% del territorio, ma non decolla il verde urbano. I numeri sono insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia dell’Ue sulla biodiversità. Ieri in occasione della Giornata Mondiale delle città, Legambiente ha presentato il VI Forum nazionale “La Bioeconomia delle Foreste” con il Report Foreste 2023 e un focus dedicato alle aree urbane.

Città senza ALBERI

Gli ecosistemi forestali sono fondamentali per contrastare la crisi climatica ma l’Italia non gestisce in maniera sostenibile questa importante infrastruttura verde; e le foreste urbane e peri urbane giocano un ruolo fondamentale per rigenerare le città e migliorare la salute pubblica, ma le città italiane sono in forte ritardo, faticando ad essere sostenibili e più verdi. Se in Italia il patrimonio forestale e boschivo negli ultimi anni è cresciuto, arrivando a coprire il 36,7% del territorio nazionale estendendosi per più di 11 milioni di ettari, il verde nelle aree urbane non decolla. Nel 2022 nella Penisola su 105 capoluoghi monitorati da Legambiente, nell’ambito di Ecosistema Urbano, la media è di soli 24 alberi ogni 100 abitanti con 43 città con una dotazione superiore o uguale a 20 alberi ogni 100 abitanti, 18 città con meno di 10 alberi ogni 100 abitanti e 10 città con 5 o meno di 5 alberi ogni 100 abitanti. I numeri sugli alberi piantati sono ad oggi insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia dell’Ue sulla biodiversità che propone di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030.

L’IMPORTANZA DELLE FORESTE

Studi sulla rimozione di Pm10 e dell’ozono da parte delle foreste urbane e peri urbane in 10 Città Metropolitane italiane dimostrano che 1 ettaro di foresta urbana rimuove mediamente 8,5 kg/anno di Pm10 e 35,7 kg/anno di ozono. Le stime Fao dicono che aumentare del 10% gli spazi verdi urbani può contribuire a ritardare l’insorgere di problemi di salute di ben cinque anni. Oltre ad avere una funzione sociale, culturale ed estetica, nelle città gli alberi favoriscono l’approvvigionamento dell’acqua, incrementano la permeabilizzazione del suolo, costituiscono rifugio per fauna e biodiversità, riducono l’effetto “isola di calore”, trattengono gli inquinanti atmosferici e attutiscono i rumori fino al 70%.

DEFORESTAZIONE

Preoccupano anche i ritardi che l’Italia sta accumulando nella pianificazione e gestione sostenibile delle foreste, nella valorizzazione delle filiere forestali e della produzioni made in Italy, nella prevenzione degli incendi e il contrasto alla deforestazione e l’illegalità del settore, nello sviluppo degli spazi verdi e nella realizzazione degli interventi indicati dalla legge 10 del 2013, che compie 10 anni, e che prevede che tutti i comuni sopra i 15mila abitanti si dotino di un catasto degli alberi, piantino un nuovo albero per ogni bambino nato/adottato e che producano un bilancio del verde a fine mandato. Ancora lontano, da parte dell’Italia, anche il raggiungimento dell’obiettivo 11 dell’agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile che chiede ai 193 Paesi delle Nazioni unite che l’anno sottoscritta, tra cui l’Italia, “città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.

LE PRIORITA’

Legambiente ha lanciato l’appello al Governo e alle istituzioni indicando cinque azioni prioritarie su cui è fondamentale accelerare il passo: la prima è implementare gli impegni per la Strategia Forestale Nazionale per raggiungere i target al 2030 di aumento della capacità di assorbimento della CO2 di superfici e suoli forestali e di rafforzamento della bioeconomia circolare, la seconda è la piena applicazione, con controlli e verifiche, della legge 10/2013, la terza è incentivare sulla base del “Cluster nazionale Italia Foresta Legno”, la nascita di cluster regionali, la quarta è completare con successo i progetti del Pnrr dedicati al verde urbano. Infine, promuovere un piano nazionale di messa a dimora di alberi e il verde pubblico urbano, puntando sulla crescita sostenibile del vivaismo e la ripresa dei vivai pubblici.

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