ALGERI – Prime proteste di massa in Algeria dopo le dimissioni dalla presidenza di Abdelaziz Bouteflika, in un test chiave per comprendere se lo slancio per le riforme possa essere mantenuto. Gli attivisti hanno usato i social media per indire “manifestazioni gioiose” con cui “abbattere pacificamente un regime dittatoriale”. Gli oppositori del vecchio potere hanno chiesto un’affluenza massiccia, prendendo di mira quello che chiamano “3B”: Abdelakder Bensalah, Tayeb Belaiz e il primo ministro Noureddine Bedoui. Ai veterani fedeli di Bouteflika è stata affidata la supervisione della transizione politica dopo che l’anziano leader si è dimesso all’età di 82 anni. Bouteflika si è dimesso martedì dopo settimane di manifestazioni, scatenate dalla sua volontà di ottenere un quinto mandato in carica.
La manifestazione
Aveva intanto perso il sostegno dei suoi principali sostenitori, tra cui il capo delle forze armate Ahmed Gaid Salah. Bensalah, oratore della Camera alta del Parlamento per 16 anni, prenderà le redini come presidente ad interim per tre mesi fino all’organizzazione delle elezioni. Belaiz, ministro per 16 anni, è stato nominato da Bouteflika a capo del Consiglio costituzionale che regolerà le elezioni. Prima della sua nomina a primo ministro, Bedoui aveva prestato servizio come ministro degli Interni. Gli oppositori chiedono le loro dimissioni. Ore prima dell’inizio della manifestazione, centinaia di manifestanti si erano già radunate fuori dall’ufficio postale principale nel centro di Algeri, epicentro del movimento di protesta. Tra gli slogan “Non perdoneremo!”, in riferimento alla lettera aperta in cui Bouteflika dopo le dimissioni si è scusato con il popolo algerino per gli “errori commessi”.
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