ROMA – Il Tesoro non andrà oltre il 15% nella nuova Alitalia. E’ il vicepremier e titolare dello Sviluppo economico Luigi Di Maio a ritrattare sul ruolo decisivo del Mef, correggendo quanto annunciato nell’incontro con i sindacati del 14 febbraio scorso. La sua quota nella newco non supererà infatti quella soglia, ha spiegato, sottolineando come si tratti di “un rilancio e non di un salvataggio”.
Il ministro Tria si oppone, Di Maio rettifica
Il dietrofront arriva dopo l’opposizione del titolare di Via XX Settembre, Giovanni Tria, che ha ribadito come la compagnia “non deve essere resa pubblica, e si deve trovare una soluzione di mercato”. Detto questo, il suo dicastero ha dato disponibilità ad un intervento del Governo a condizione che ci sia un piano industriale che regga in un contesto concorrenziale, e che vengano rispettate tutte le norme comunitarie.
Caso Alitalia, dal Movimento traspare ottimismo
Da parete dell’esecutivo gialloverde permane comunque ottimismo, con Di Maio “molto fiducioso per quello che ho visto fino ad ora”. “Vogliamo rilanciare Alitalia come vettore internazionale competitivo e tutto il comparto e ce la faremo”, gli fa eco Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti in quota m5S.
Sulla partita, ancora in bilico, arrivano anche le parole dell’alleato leghista, per bocca del sottosegretario al Mit Armando Siri. “Il Tesoro avrà una quota intorno al 15%, come succede in altri Paesi europei. Avrà una quota normale”, spiega, riferendosi a quanto sta succedendo tra Francia e Olanda con Air France-Klm.
Il dossier Alitalia, Fs in trattativa con Delta e easyJet
Ma come procede il piano? Ufficialmente è a buon punto, con i partner industriali che stanno lavorando per un operazione “non facile”, ma da Fs tutto tace. Mancano infatti sviluppi concreti e solo la prossima settimana le Ferrovie riuniranno il proprio cda per avviare la trattativa in esclusiva con Delta e easyJet.
La decisione a marzo, pressing dei sindacati
Il problema è che non c’è ancora una strategia condivisa e i britannici punterebbero solo su Linate e parte della flotta. Delta invece rimane focalizzata su tutti i velivoli (ridotti a circa 105 aerei), con una quota di circa il 20%. Fs avrebbe il 30-35% della newco e il Mef, almeno al momento, il 15%.
Tutto si deciderà a marzo, ma i sindacati premono: il 25 andrà in scena uno sciopero del trasporto aereo e servono rassicurazioni dal governo. Che tranquillizza e prende tempo: dalla Tav alle autonomie è uno schema ormai ‘collaudato’.
(LaPresse/di Alessandro Banfo)