Fincantieri, nuovo caso nomine: salta l’intesa Lega-M5S su Bono

I punti di attrito tra le due opposte anime del governo aumentano invece di diminuire

Foto Stefano Cavicchi - LaPressecronaca28 02 2019

ROMA – E’ ‘altissima’ la tensione nel governo giallo-verde sul pacchetto nomine che comprende anche Fincantieri. Il Movimento 5Stelle avrebbe infatti puntato i piedi sulla conferma Giuseppe Bono (sponsorizzato da Matteo Salvini) come amministratore delegato. Non è un ‘no’ a tutti i costi, viene riferito da fonti qualificate, perché contro l’attuale ad non sarebbero state rilevate delle criticità, ma un irrigidimento per portare a casa più caselle possibili per quanto riguarda la nuova composizione del Consiglio di amministrazione.

Fincantieri, braccio di ferro tra Lega e M5S sull’amministratore delegato

I pentastellati, infatti, riferiscono rumors di palazzo, vorrebbero per l’azienda un trattamento alla pari della Lega. “Se loro hanno Bono, noi non possiamo accontentarci della briciole” è il ragionamento. Insomma i 5Stelle hanno rimesso sul tavolo tutte le nomine in scadenza, tra cui quella del sub-commissario dell’Inps, posizione vacante dopo il passo indietro di Francesco Verbaro. Il Carroccio è noto vorrebbe far entrare dalla finestra, Mauro Nori, per controbilanciare la presidenza di Pasquale Tridico, noto padre del Reddito di cittadinanza.

Nel mirino anche i rinnovi ai vertici di Snam, Italgas e Sace-Simest

L’irrigidimento, viene spiegato, potrebbe anche essere superato a patto che si apra una approfondita discussione nella scelta dei nomi nel Consiglio di amministrazione, su cui il Movimento vorrebbe avere “ampie garanzie”. Un segnale, aggiungono le stesse fonti, anche per le nomine che restano ancora congelate, tra cui il subcommissario Inps. Nel pacchetto nomine ci sono anche il rinnovo dei vertici di Snam e Italgas, oltre a Sace-Simest.

Da via Bellerio prevale la linea della continuità

Su Fincantieri non si tratta, è quanto trapela da via Bellerio, perché “squadra che vince non si cambia”. Secondo fonti leghiste infatti l’azienda “assume, cresce, innova, compra aziende straniere” pertanto sarebbe “folle rimetterne in discussione la gestione”.

Insomma altro che ‘frappe’ di Carnevale ad addolcire i rapporti tra i due soci di governo. I punti di attrito aumentano invece di diminuire, con l’aggiunta anche di partite che, fino a qualche ora fa, sembravano chiuse. Come Fincantieri.

(LaPresse/di Donatella Di Nitto)

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