Alitalia, Di Maio: “Molti interessati dall’estero. Lo Stato farà la sua parte”

Mentre la scadenza del 31 ottobre si avvicina, sembra che pian piano si delinei la soluzione del rebus Alitalia. A fine mese scade infatti il termine per la presentazione delle offerte vincolanti

Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Luigi Di Maio

ROMA (Alessandro Banfo – AWE/LaPresse) – Alitalia, Di Maio: “Molti interessati dall’estero. Lo Stato farà la sua parte”. Mentre la scadenza del 31 ottobre si avvicina, sembra che pian piano si delinei la soluzione del rebus Alitalia. A fine mese scade infatti il termine per la presentazione delle offerte vincolanti, con Ferrovie dello Stato che studiano concretamente di acquisirne il 100%. Ovviamente mancano ancora molti tasselli come l’ingresso di un partner straniero e la conversione del prestito ponte, ma il governo insiste sulla strada dell’ottimismo. “Vogliamo rilanciare Alitalia in un’ottica di lungo periodo e lo Stato dovrà fare la sua parte. Anche questo dossier lo stiamo affrontando e e lo porteremo a compimento in modo brillante”. Ha spiegato alla Camera il ministro dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio. Solo 24 ore fa, dopotutto, era stata annunciata la “quadra” dopo una riunione con il ministro dell’Economia Giovanni Tria.

Alitalia, Di Maio: “Molti interessati dall’estero. Lo Stato farà la sua parte”

Il nodo, però, resta proprio il ruolo di Fs. Perché da un lato è stata presentata una manifestazione di interesse non vincolante e l’ad Gianfranco Battisti ha avuto accesso alla data room prima di incontrare i commissari straordinari, ma per un’offerta vincolante serve l’ingresso in un secondo tempo di un solido partner straniero. I commissari sperano infatti sempre di trovare un soggetto in Cina o in Europa. La compagnia low cost Easyjet ha confermato di essere ancora interessata a un’Alitalia “ristrutturata” e in consorzio con altri, ma è “in attesa di indicazioni” ufficiali su come l’esecutivo intenda procedere.

In lizza anche i tedeschi di Lufthansa e soprattutto gli americani di Delta, che per legge non potrebbero avere la maggioranza della compagnia. Di Maio ha smentito incontri con queste due compagnie, ma in un certo senso ha rassicurato su questo aspetto spiegando che Alitalia ha la “necessità di uno o più partner e stiamo ricevendo manifestazioni d’interesse da parte di primari operatori internazionali del trasporto che sono in fase di valutazione”.

L’azienda ha chiesto la proroga della cassa, fino al 23 marzo 2019, per 1570 dipendenti

Il governo qualche mese fa aveva annunciato la creazione di una Newco con una dotazione tra 1,5 e 2 miliardi, con il Mef azionista al 15% – tramite la conversione in capitale di una parte del prestito ponte di 900 milioni di euro – e la partecipazione di Ferrovie. Proprio la trasformazione in equity è al vaglio di Via XX Settembre, perché l’operazione potrebbe finire nel mirino della Commissione Ue per possibile violazione della normativa sugli aiuti di Stato. Rimane poi in sospeso anche il confronto tra sindacati e Alitalia per il rinnovo della procedura di cassa integrazione straordinaria, in scadenza il 31 ottobre.

L’azienda ha chiesto la proroga della cassa, fino al 23 marzo 2019, per 1570 dipendenti (100 comandanti, 100 piloti, 420 naviganti di cabina e 950 dipendenti di terra). E ovviamente le sigle sindacali hanno chiesto di ridurre questo numero. Il tavolo è aggiornato a lunedì 29. Chissà se entro quel giorno l’enigma sarà risolto, magari con la soluzione già nel cassetto tra Fiumicino, Via Molise e Piazza della Croce Rossa.

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