MILANO – Nella giornata dell’orgoglio degli Alpini le Penne Nere si muovono lungo le vie di Milano: dodici ore di sfilata, attraversando le vie del centro storico, per celebrare il centenario di vita dell’Associazione Nazionale Alpini. Ad aprire la marcia, alle nove del mattino, la fanfara della storica brigata Julia. Un flusso infinito di militari per l’Adunata degli alpini.
Il raduno prima della marcia, tra i ‘giovani’ il V Alpini in ritorno dal Kosovo.
Sono le otto del mattino mentre le truppe e i volontari si radunano ai Bastioni. Una fiumana di gente senza fine, pronta a ‘invadere’ le strade di Milano. Ad aprire la sfilata i ragazzi dei reparti ‘in armi’. “Questi sono i nostri giovani sul campo – raccontano con orgoglio i veci – Sono il nostro orgoglio. Quelli del V Alpini, ad esempio, sono appena rientrati dalla missione internazionale in Kosovo”. Appena dopo i reparti armati sfilano i raggruppamenti della Protezione civile e le sezioni dell’Associazione Nazionale Alpini. La parata si concluderà con l’ammainabandiera in piazza del Duomo. Il ‘testimone’ passerà poi a Rimini, eletta come prossima destinazione della festa. Ad accogliere i numerosi visitatori il personale della Brigata Alpina Taurinense. Nella cittadella allestita dagli alpini le decine di migliaia di visitatori hanno potuto scoprire le più moderne tecnologie in dotazione ai reparti, come il radar ranger per il controllo del territorio.
Il ministro Trenta in visita agli Alpini: “Il simbolo dell’Italia unita”
E’ con parole di elogio e stima che il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, in visita ai radunati, ha ‘salutato’ la partenza della sfilata. Con lei anche il generale Enzo Vecciarelli, Capo di stato maggiore della Difesa. “Gli alpini sono il simbolo di un’Italia che si è riunita, che ha affrontato due guerre, che ne è uscita, e si è ricomposta. Continuano a essere un simbolo molto importante del nostro Paese” ha detto il ministro all’arrivo della testa del corteo in piazza Duomo.