Milano, 8 giu. (LaPresse) – La prima settimana del governo Conte si chiude con forti tensioni sullo spread Btp-Bund e con Piazza Affari ancora in rosso e vicina ai minimi annui. Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi tocca quota 279 punti base in apertura di seduta per poi attestarsi a 268 alla fine di una giornata di bufera. Il rendimento del decennale italiano è arrivato oltre il 3,1%, a ridosso dei massimi toccati il 29 maggio. Si allarga anche lo spread tra Btp e Bonos spagnoli, che raggiunge i massimi dal 2012 a 166 punti base. La Borsa di Milano scivola ancora con il Ftse Mib conclude la settimana perdendo l’1,89% a 21.355 punti. Male le banche: in chiusura -2,75% per Ubi Banca, -4% per Banco Bpm, -2,44% Unicredit. In negativo anche le Borse europee: Londra -0,30%, Francoforte -0,35%, Madrid -0,84%, Parigi sulla parità a +0,03%.
La causa della debolezza dei mercati è italiana, ha spiegato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che ha parlato di una crisi dovuta “probabilmente a tensione endogena, mentre le crisi precedenti sono state il frutto di choc di natura esogena”. “Non c’è stata percezione del rischio che si è corso, ci siamo quasi assuefatti”, ha sottolineato Visco, ricordando la necessità di “non fare il passo più lungo della gamba” e di fare attenzione “per non finire nel burrone”. Sui timori per la fragilità dei conti italiani ha provato a dare risposta il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz. “Spetta ai Paesi europei assumersi la responsabilità dei propri problemi”, ha detto parlando del debito dell’Italia in un talk show andato in onda ieri a tarda notte sul canale televisivo tedesco Zdf. “Sono certo che l’Italia non fallirà”, ha dichiarato dicendosi ottimista e aggiungendo che considera “un po’ irresponsabile” che i tedeschi si concentrino su potenziali crisi in arrivo per il cambio del governo in Italia. “Penso che possiamo mantenere una visione serena su questo”, ha detto Scholz, secondo cui Roma non lascerà la zona euro.
le considerazioni
Dei rischi legati al debito italiano ha parlato anche l’a.d. di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, nel corso del sesto congresso nazionale della Uilca a Milano. “Mai immaginare di aumentare il debito pubblico”, ha avvertito Messina spiegando che una crescita dell’indebitamento la condizione per mettere in difficoltà i risparmi degli italiani e far accelerare lo spread. In un percorso virtuoso, invece, con un abbassamento del debito, lo spread si ridurrà e attrarremo altri investitori”. Secondo il manager in Italia “c’è uno scollamento totale tra la dimensione dello spread e la forza della nostra economia reale”, ma è comunque necessario che il neo esecutivo lavori “in un contesto di mantenimento della sicurezza dei conti pubblici”. Per il numero uno di Intesa Sanpaolo, quando parliamo di spread, “parliamo del nostro grado di dipendenza dai grandi investitori internazionali: abbiamo centinaia di miliardi di euro di titoli del debito pubblico in mano a investitori internazionali e centinaia di milioni di euro di azioni quotate italiane nei portafogli dei principali fondi internazionali”. In un contesto “come questo – ha commentato il ceo -, non bisogna dare messaggi che possono portare a incertezza”.