Altre sanzioni per la Russia, Zelensky: “Non bastano per fermare Putin”

Il presidente ucraino chiede ancora una volta aiuti militari

Nella foto Volodymyr Zelensky Press Office via AP

ROMA – “Bene le nuove sanzioni, ma non sono abbastanza”. E’ apparso parzialmente soddisfatto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky sul nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia deciso dall’Ue: “Sembra efficace, ma non è abbastanza – ha dichiarato – Continueremo a insistere per un embargo sull’esportazione del petrolio russo”. E ha poi aggiunto: “Dobbiamo fare tutto il possibile per ripristinare il lavoro delle aziende locali, le attività commerciali e ristabilire le piccole e medie imprese in Ucraina, laddove è sicuro e possibile lavorare”.

Devastati misure economiche

Il portavoce del Pentagono, John Kirby ha dichiarato che “gli Stati Uniti, con il G7 e l’Unione europea imporranno immediati e severi costi economici al regime di Putin per le sue atrocità in Ucraina, compresa Bucha”. L’obiettivo resta quello di applicare “devastanti misure economiche per vietare nuovi investimenti in Russia ed imporre le più pesanti sanzioni finanziarie sulle principali banche russe, diverse importanti società statali e su funzionari russi e loro familiari”.

Le contromisure

E da Bruxelles il segretario di Usa, Stato Antony J. Blinken, il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian, il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock, il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio e il segretario degli Esteri britannico Elizabeth Truss hanno ribadito “l’impegno a sostenere l’Ucraina di fronte all’invasione non provocata e ingiustificata della Russia”. Durante l’incontro i rappresentanti dei rispettivi stati hanno discusso “il modo migliore per continuare a lavorare per isolare la Federazione Russa sulla scena internazionale per la sua flagrante violazione del diritto e dei principi internazionali, per aumentare la pressione sul Cremlino e per porre fine rapidamente alla devastante guerra contro l’Ucraina”. Inoltre hanno anche discusso “i piani per fornire ulteriore assistenza umanitaria e di sicurezza all’Ucraina”

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