PERUGIA – Vecchi dissapori, raptus di follia, una lite degenerata in tragedia. Saranno le forze dell’ordine a chiarire quanto accaduto nella zona di Ponte d’Oddi, nell’immediata periferia di Perugia. Mirco Paggi, 43 anni, è stato infatti assassinato a colpi di fucile all’esterno della sua abitazione. A sparare è stato il suo vicino di casa, che ha poi chiamato la polizia subito dopo aver sparato attendendo l’arrivo delle forze dell’ordine per consegnarsi spontaneamente nelle loro mani.
La lite poi il folle gesto del vicino di casa
Un solo colpo, sparato proprio per uccidere, segno di come l’omicidio e tutto quanto avvenuto prima e dopo la tragedia, anche la successiva ammissione di colpa alla polizia, fosse evidentemente già stato programmato. Ancora tanti i punti interrogativi sulla vicenda che potranno essere chiariti soltanto dell’interrogatorio al quale verrà sottoposto l’omicida. Secondo indiscrezioni, però, pare che tra i due da tempo non corresse buon sangue e questo li aveva portati ad avere frequenti discussioni anche piuttosto animate. Mai, però, al punto da far pensare che tutto sarebbe finito con la morte dell’uomo. È possibile che ieri sera tra i due vicini, per motivi ancora sconosciuti, ci sia stata un’ennesima lite e questo abbia portato l’uomo a compiere il folle gesto.
Le indagini
Al vaglio degli inquirenti ogni piccolo particolare, anche quello che ha visto a quanto pare la vittima recarsi in casa di colui che sarebbe diventato il suo carnefice poco prima dell’omicidio. Poi sarebbe andato via e qualche metro più in là, in strada, è stato raggiunto dal colpo fatale. I carabinieri della compagnia locale hanno raggiunto i loro colleghi poliziotti avviando sin da subito le indagini e facendo le dovute rilevazioni. Dai primi controlli è emerso un particolare che potrebbe essere determinante ai fini della scoperta della verità. E cioè l’assassino non poteva detenere l’arma in quanto in passato aveva già avuto problemi con la giustizia.