ROMA – “Dalle elezioni viene una pista di lavoro: dove ci siamo tolti le migliori soddisfazioni, da Parma a Piacenza a Verona, c’erano programmi ben scanditi e l’aria di un campo progressista, non di un’alleanza tra bandierine. La gente si è sentita non larga, ma progressista”. Lo ha detto Pier Luigi Bersani in un’intervista a ‘La Stampa’ commentando le ultime elezioni amministrative e rispondendo all’idea del segretario del Partito Democratico, Enrico Letta del ‘campo largo’ e di un “nuovo Ulivo”. “L’Ulivo era la promessa di un orizzonte comune… Era un percorso: ci sono oggi le condizioni per questo?”, ha detto ancora Bersani. “L’inerzia della politica, combinata a una legge elettorale che espropria l’elettore, porta a una specie di ‘Unione’. Ma mi pare che Letta sia consapevole del rischio”, ha aggiunto il fondatore di ‘Articolo 1.’.
Sul futuro del governo Draghi, Bersani ha commentato: “Questo governo è necessario ma non sufficiente… i temi che abbiamo di fronte pretendono una maggioranza più coerente”. Sui temi fiscali, Bersani pensa “al taglio del cuneo fiscale su cui tutti sono d’accordo… Ci vuole una soluzione strutturale”. Mentre il salario minimo “Sta perfettamente dentro una legge sulla rappresentanza e la contrattazione, contro i contratti pirata”. Su un’altra legge, quella sullo ius scholae che il Pd ritiene una priorità “Un po’ di ottimismo ce l’ho”. Scetticismo sulla riforma della legge elettorale: “Io sono per una legge proporzionale… Ma non credo verrà fatta la riforma, alla destra non conviene”. Sul proprio futuro politico, Bersani ha spiegato: “Mi piacerebbe dare una mano per un manifesto a partire dai temi sociali. Questo non vuol dire ricandidarsi”.
(LaPresse)