Il segretario Cgil Nicola Ricci: “Senza Navigator favoriti i privati La Regione non ha voluto ascoltare”

Oltre 500 addetti a trovare lavoro ai percettori degli aiuti di Stato sono stati silurati dalle istituzioni, la Cgil invita ancora al dialogo

NAPOLI – Ben 538 Navigator, la maggior parte dei quali in Campania, sono rimasti senza lavoro e sostanzialmente disoccupati. Il grande paradosso: chi doveva trovare lavoro ai percettori del Reddito di cittadinanza, è rimasto a casa. A deciderlo 5 governatori, con in testa Vincenzo De Luca. Palazzo Santa Lucia ha rotto ogni dialogo e non rinnovato l’investimento per tenere in servizio i Navigator. Vani i tentativi dei sindacati di cambiare le carte in tavola. Per loro, a quanto pare, non c’è futuro. Eppure servirebbero eccome come figure professionali in una regione dove il lavoro è troppo spesso una chimera e dove il servizio pubblico, in tutti i settori compreso quello del reclutamento, lascia a dir poco a desiderare. E il segretario della Cgil Napoli Campania, Nicola Ricci promette che il sindacato rosso non abbasserà l’attenzione sulla vicenda.

Vicenda Navigator, la Campania non li finanzia più. Una decisione corretta?

No. Non lo è. E purtroppo anche altre regioni si sono accodate. Abbiamo spesso criticato lo strumento e le modalità introdotte per raggiungere determinati obiettivi, ma i Navigator sono diventati vittime del loro stesso ruolo e questo non va bene. Su questo tema c’è un pregiudizio del presidente De Luca e degli altri presidenti. Non vorrei che in questo Paese passasse l’idea che il servizio pubblico debba essere messo da parte per favorire terzi.

Si riferisce ai privati?

In questo caso sono le agenzie interinali a beneficiare della sparizione dalla piazza dei Navigator. Il Reddito e tutti gli strumenti creati per portare avanti il progetto interessano migliaia di persone. Era stato pensato non solo per creare una sacca di assistenza che pure è importante ma soprattutto per dare occasione di lavoro, per creare incontro tra domanda e offerta. Qualcuno in Campania dovrà pur continuare a farlo. I Navigator hanno lavorato, si sono formati e non vorrei che ora si punti a favorire un sistema privato. Questi lavoratori hanno dimostrato grande professionalità, hanno competenze e maturato due anni e più di esperienza. Non si può eliminare lo strumento e fine della storia. Cosa ci sia dietro questa scelta onestamente non lo so.

C’è ancora margine per trovare una soluzione?

Ormai mancano 48 ore, noi abbiamo fatto più di qualche manifestazione, ma c’è totale insensibilità. Abbiamo investito il prefetto e la giunta regionale della vicenda, ma sono stati alzati dei muri e non vogliono sentire ragioni. Intanto, però, abbiamo soggetti privati che possono guadagnare spazio in quel terreno che un tempo occupava il collocamento. Il pubblico impiego ha pochi dipendenti, le agenzie pubbliche per il lavoro pubblico hanno uomini e mezzi insufficienti e in questo contesto il taglio dei Navigator diventa inspiegabile. Questa idea di favorire i privati sembra una scia politica che va ben oltre questa vicenda, si nota in tanti settori. Certo, attivare il servizio pubblico comporta una spesa maggiore, però si garantisce un servizio utile, importante e trasparente. E in ogni caso i fondi del Pnrr andrebbero utilizzati in qualche modo. Usarli per potenziare questo settore non sarebbe una cattiva idea.

In queste settimane si registra una pioggia di revoche del Reddito di cittadinanza da parte dell’Inps. Colpire i furbetti è fondamentale, ma non si corre il rischio di colpire magari per un cavillo disoccupati e nullatenenti?

Questo è un campo minato. L’Inps fa verifiche incrociate e c’è chi ha un reddito molto basso integrato in altri modi e ha chiesto il Reddito senza averne titolo. La legge garantisce l’utente perché si può dimostrare con un ricorso amministrativo di avere requisiti. Bisognerebbe, però, avere davvero in rete tutte le banche dati. L’Inps è uno dei pochi istituti che riesce a incrociare i dati, ma questa è una cosa che va fatta sempre e in maniera più capillare per tutelare chi è in difficoltà e per sanzionare chi imbroglia.

Nelle ultime ore la pubblicazione del bando di Asìa ha creato parecchio sconcerto. Nel testo non c’è garanzia di assunzione e in tantissimi agitano lo spettro dei favoritismi. Che ne pensa?

Ci sono, purtroppo, tanti sponsor, tanti politici che si muovono in queste occasioni. Credo che su bandi così importanti vada posta una attenzione maggiore e credo che la giunta Manfredi sia partita col piede giusto. Ora bisogna monitorare tutto, verificare che tutti i partecipanti partano realmente alla pari. Il bando Asìa è una delle poche occasioni imminenti di assunzione nel comparto pubblico, ci sono grandi aspettative. La campagna elettorale per le Politiche, però, è già in corso e c’è bisogno di attenzione massima. Credo che l’assessore Mancuso si stia impegnando al massimo in questo senso. Noi chiediamo trasparenza assoluta. L’ultima esperienza positiva l’abbiamo registrata con il concorsone in Regione Campania e in quella occasione i nostri uffici si sono attivati per formare i candidati. Credo ripeteremo questa esperienza per dare pari opportunità a tutti coloro che vorranno arrivare pronti all’appuntamento con una opportunità così importante.

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