Milano – Il mistero dei droni sull’aeroporto londinese di Gatwick continua. Lo scalo è di nuovo stato chiuso intorno alle 18 di venerdì a causa di sospetti dispositivi in volo sulla pista. Era stato riaperto in mattinata, dopo 36 ore di stop ai voli tra mercoledì e giovedì per una cinquantina di avvistamenti di droni. A causa dei quali decine di migliaia di persone erano rimaste bloccate nei terminal. La caccia ai responsabili prosegue, dopo che giovedì sera l’esercito è intervenuto dispiegando mezzi di abbattimento del tipo usato per combattere l’Isis. I media locali enfatizzano la pista di una protesta ambientalista. Su cui si starebbero concentrando le autorità. Mentre la polizia del Sussex ha fatto sapere che sta seguendo linee di indagini “significative” e che ci sono dei sospettati. Ma che non sono stati effettuati fermi e nessuno è stato interrogato.
Il direttore operativo di Gatwick, Chris Woodroofe, aveva detto alla Bbc che l’aeroporto era stato riaperto dopo “ulteriori misure di attenuazione” fornite da agenzie governative e militari. Pochi voli, però, sono stati effettuati. Sino al tardo pomeriggio di venerdì, 91 dei 412 previsti erano stati cancellati. Mentre 64 delle 371 partenze in programma erano annullate. A fare le spese della situazione mercoledì sono state circa 10mila persone. Alle quali giovedì si sono aggiunte altre 110mila con viaggi previsti su 760 voli. Nel frattempo lo staff di Gatwick per alleviare i disagi dei passeggeri bloccati ha distribuito pacchi di cioccolatini. Facendo il giro dei terminal con carrelli pieni di dolciumi.
Tra i voli, 91 dei 412 previsti erano stati cancellati, mentre 64 delle 371 partenze in programma erano annullate
“In termini di motivazione, esiste tutta una serie di possibilità, da un comportamento criminale di alto profilo fino all’azione di qualche singolo”, ha commentato l’assistente capo della polizia, Steve Barry. Si è fatta largo l’ipotesi che, dietro la paralisi dell’ottavo scalo più trafficato d’Europa, si nasconda una protesta ambientalista. Il Sun, il tabloid inglese più venduto, ha titolato in prima pagina ‘The Drone Wolf’. Un gioco di parole sull’espressione ‘lone wolf’, lupo solitario. Usata per indicare i terroristi che agiscono da soli.
Il Daily Telegraph ha inoltre ventilato l’ipotesi che si tratti di eco-warrior, guerrieri ambientalisti, citando una fonte di Whitehall. La vicenda ha assunto anche risvolti politici quando il partito laburista ha accusato il segretario ai Trasporti, Chris Grayling, di “mancanza di leadership”. Per il deputato Andy McDonald, del Labour, “il governo non ha compreso, né valutato pienamente, il rischio posto dai droni alle infrastrutture nazionali. Non ha intrapreso un’adeguata pianificazione di emergenza”.
Martina Coppola (LaPresse)