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voti dei campani e di tutti i meridionali per mantenere la poltrona al governo. Con il riconoscimento dell’autonomia economica ad alcune Regioni si approfondirà la strada a un’inaccettabile e irreversibile disparità in tutti i settori. Ma in due in particolare: sanità e scuole. Alle regioni del sud saranno destinate sempre minori risorse con conseguenze pesanti sull’assistenza per bambini, anziani e per tutte le fasce deboli (disoccupati, donne, poveri e disabili). Il M5S vuole saldare il debito elettorale con i cittadini del Sud regalando il reddito di cittadinanza? Il governo tratta i meridionali al pari degli accattoni. Continuo a sostenere che la strada per il rilancio del Sud non sia né il reddito di cittadinanza né lo scellerato progetto dell’autonomia ma passi inevitabilmente per un vero e concreto piano infrastrutturale e per una riduzione della pressione fiscale che coinvolga tutte imprese in Italia. Un piano che punti ad annullare le distanze tra Nord e Sud su infrastrutture e servizi. Noi abbiamo bisogno di accorciare, non di non aumentare, le distanze. Di unire l’Italia. Lancio una sfida ai tanti parlamentari meridionali, eletti nelle file di Lega e M5S: dimostrate con i fatti, non a parole, di voler difendere le ragioni del Mezzogiorno, impedendo in Parlamento il progetto di secessione economica.