Roma, 15 ott. (LaPresse) – A quarantanove anni dal furto della Natività di Caravaggio avvenuto il 17 ottobre del 1969, il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale della Curia romana ha promosso un incontro per riportare l’attenzione sull’opera. Questa è stata riveduta e probabilmente fatta a pezzi dalla mafia, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e in particolare i giovani. L’ attività rientra nel solco della lotta alla mafia e alla corruzione in cui Papa Francesco si è a lungo impegnato. All’incontro, nel palazzo della Cancelleria, hanno partecipato l’arcivescovo Silvano Tomasi, Rosy Bindi, ex presidente della Commissione d’inchiesta antimafia che ha guidato l’indagine parlamentare per il ritrovamento dell’opera di Caravaggio, lo storico dell’arte Claudio Strinati. Inoltre il generale Fabrizio Parrulli del corpo specializzato dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, il filosofo Vittorio Alberti e gli alunni dei licei di Roma e del Ciofs FP di Ostia a cui l’evento era rivolto.
Le parole di Rosy Bindi
“La Natività di Caravaggio non è stata distrutta, ed è la notizia più importante che siamo riusciti ad accertare. L’altra notizia è che per trovarla dobbiamo trovare le non poche parti in cui è stata divisa per facilitarne la vendita e il trasporto. Grazie alla nostra inchiesta la magistratura ha già riaperto la propria indagine. Dunque confidando nella collaborazione internazionale ci auguriamo vivamente che quest’opera straordinaria venga restituita all’Italia e a Palermo. Bisognerà partire dalla Svizzera, perché quello è stato il punto d’ approdo. Non siamo ora in grado di dire dove i pezzi possano essere stati distribuiti”. Lo ha affermato Rosy Bindi, ex presidente della Commissione parlamentare antimafia, all’incontro al Palazzo della Cancelleria ‘Antimafia la Natività. Novità sul furto e opportunità di sviluppo umano’, promossa dal Vaticano per riportare l’attenzione sul furto dell’opera di Caravaggio avvenuta il 17 ottobre del 1969 nell’Oratorio di San Lorenzo a Palermo.
