Treviso, 25 mag. (LaPresse) –
“Modularità” come chiave di volta per la concorrenza e l’innovazione, nel settore della tecnologia in particolare.
Se ne parla a Treviso in una due giorni dedicata ai temi dell’Antitrust. Mark Patterson, Professore della Fordham University School of Law, interviene alla XIII edizione del convegno, organizzato dallo Studio Rucellai & Raffaelli, presso la Casa dei Carraresi, presentando una relazione in merito alle questioni di modularità e interfacce in materia antitrust.
Le problematiche connesse alla modularità – sottolinea la relazione – sono generalmente ricondotte all’interoperabilità o all’accesso all’interfaccia: centrale nel discorso antitrust è la possibilità che una società che controlla un’interfaccia possa precluderne la connessione alle imprese concorrenti.
La questione si complica ulteriormente se si considera che l’eventuale esclusione incide senz’altro negativamente sulla concorrenza, ma – per altro verso – permette alla società che ha il controllo di coordinare meglio i prodotti interconnessi dalle piattaforme.
Patterson ha citato il caso Microsoft: “Sono scattate denunce da parte di altre aziende che avevano difficoltà a collegarsi con l’interfaccia resa apposta più complicata”.
“Inoltre spesso – sottolinea – viene trascurato che il comportamento escludente di un’impresa può realizzarsi anche attraverso la stessa progettazione – e non solo l’uso improprio – della piattaforma, in modo tale da alterare l’equilibrio tra esclusione e integrazione dei concorrenti nell’uso della piattaforma medesima”.
Per Patterson sono da riconsiderare le criticità concorrenziali che si configurano in merito alla modularità, tenendo presente che, pur non impedendo l’accesso all’interfaccia, una società può porre delle condizioni e dei costi anticoncorrenziali; e che il potere di mercato della società non sempre può essere individuato tramite i canoni tradizionali. Per lo studioso attenzione dovrebbe essere posta sul momento in cui viene strutturata l’interfaccia.
“Ieri il Presidente della Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Giovanni Pitruzzella ha detto, proprio qui al convegno a Treviso, che l’antistrut deve evolvere. Questo lo fate in Europa e in Italia dove siete bravi in questo. Ma non lo facciamo noi in Usa. L’approccio statunitense adotta invece un approccio vecchio a cose nuove”.
“Nella tecnologia il fulcro del potere non sta nelle quote di mercato, ma nella differenziazione dei prodotti.
Il potere dell’interfaccia non arriva per Google dalla quota di mercato, ma dal fatto che gli utenti non amano cambiare, per spostarsi ad esempio su un altro browser”, evidenzia Patterson.