AOSTA – Migliaia di persone hanno presenziato ai funerali di Marisa Charrere e dei suoi figli Nissen e Vivien, da lei uccisi nella notte tra giovedì e venerdì scorsi prima di togliersi a sua volta la vita. Le esequie si sono svolte ad Aymavilles, in provincia di Aosta.
Aosta, bagno di folla per Nissen e Vivien
Erano almeno mille le persone che si sono raccolte in lutto intorno alle piccole bare dei due bambini, morti a 7 e 9 anni per mano della loro stessa madre. I funerali si sono tenute nella chiesa parrocchiale di Cristo Re di Aymavilles. Tanto lo strazio, infinito lo sgomento della comunità del piccolo paese alle porte di Aosta.
“E’ un momento difficilissimo e di grande sofferenza per la comunità“, ha detto il parroco del paese Don Renato Roux in quella che è stata forse la predica più difficile di tutta la sua vita. “E’ il momento più triste per tutti noi e per me che ho il compito di portare un po’ di speranza in un momento di dolore incomprensibile“, ha detto il prete.
Seduto in chiesa in prima fila, distrutto, il papà delle due giovanissime vittime, Osvaldo Empereur. L’uomo nei giorni scorsi era stato ricoverato in ospedale sotto shock.
Uccisi con un’iniezione letale
Nissen e Vivien sono morti a causa di un’iniezione letale somministrata dalla mamma. Un “probabile avvelenamento“, stando alle dichiarazioni degli inquirenti. Una dose mortale di cloruro di potassio, di quelle che si usano anche per ammazzare i condannati a morte. Lo stesso letale mix di sostanze che Marisa, infermiera di 48 anni, si è iniettatta nelle vene dopo aver compiuto il più terrificante dei crimini, l’omicidio dei suoi stessi figli. A dirlo sono stati i primi risultati dell’autopsia svolta ad Aosta sui tre corpi.
La relazione completa sull’autopsia sarà pronta entro sessanta giorni. Saranno necessari anche i risultati dei test tossicologici per avere conferma della sostanza usata nell’omicidio-suicidio.