Appalti truccati, Guida torna libero e Rea passa dal carcere agli arresti domiciliari

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Giuseppe Guida, Nicola Ferraro ed Amedeo Blasotti

CASERTA – Misure attenuate per due persone coinvolte nell’inchiesta sugli appalti truccati in Asl ed enti locali. La dodicesima sezione del tribunale del Riesame di Napoli ha annullato il provvedimento spiccato dal gip Nicola Marrone nei confronti del sindaco di Arienzo Giuseppe Guida, coordinatore provinciale di Forza Italia (attualmente sospeso dalla carica partitica). Accolto quindi il ricorso dei difensori, gli avvocati Paolo Falco e Renato Jappelli, con Guida che è tornato completamente libero. Secondo l’accusa, l’ex consigliere regionale Nicola Ferraro avrebbe garantito a Guida circa 4.000 preferenze ponderate da parte di consiglieri comunali, in occasione delle elezioni per il consiglio provinciale di Caserta, ottenendo in cambio la revoca dell’appalto per la raccolta dei rifiuti nel comune di Arienzo, bandito nel 2019 per una durata di tre anni.

I rapporti fra Ferraro e Guida emergono da diversi incontri registrati dalle telecamere dei carabinieri. Ferraro ha dichiarato in sede di interrogatorio preventivo, che la visita (“una volta”) era da collegarsi al fatto che “si era rotto una tubatura principale dell’acquedotto” e che il sindaco prima inviò il tecnico e poi su sua richiesta venne in prima persona. Un’altra volta era poi venuto a casa sua per dirgli “della vicenda che aveva fatto la richiesta per la mobilità e fra i nomi c’era mia moglie e mio fratello” confermando la natura confidenziale del loro rapporto. Guida, che ha definito Ferraro come “un conoscente con il quale non ho rapporti di amicizia” ha anch’egli riferito che gli incontri a
casa sua erano legati alla necessità di risolvere le problematiche di perdita d’acqua. Per il gip è “evidente l’inattendibilità” di queste
dichiarazioni. Inoltre, lo stesso Ferraro conferma l’esistenza di un solido legame quando afferma che Guida era venuto a casa sua anche per la vicenda della assunzione della moglie Gelsomina Crisci (non indagata in questa inchiesta), procedura ritenuta illecita dagli inquirenti.

Nella mobilità obbligatoria per la copertura di un posto a tempo indeterminato e part time di “Istruttore direttivo contabile” l’unica candidata Crisci, esaminata in soli 15 minuti nella seduta del 4 marzo 2023, è stata poi assunta sebbene non possedesse il diploma di laurea espressamente richiesto dall’avviso. Passa dal carcere ai domiciliari, invece, l’imprenditore casertano Giuseppe Rea. Il riesame, accogliendo il ricorso dei difensori, gli avvocati Guido Diana e Sabato Graziano, ha annullato il provvedimento del gip relativamente al riciclaggio e di turbata libertà degli incanti relativamente alla gara indetta dall’Asl di Caserta e per la quale è indagato anche l’ex manager Amedeo Blasotti. Sul riesame proposto dai difensori avvocati Guido Diana e Sabato Graziano contro l’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Gip di Napoli il Tribunale per le Libertà ha annullato 2 dei 3 capi d imputazione a carico di Rea.

Questa pronuncia si aggiunge all’esclusione dell’imputazione di concorso esterno nell’associazione mafiosa e di tutte le aggravanti di
connotazione camorristica già ritenute insussistenti in seguito agli interrogatori di garanzia preventivi. Pertanto è stato disposta la misura più blanda degli arresti domiciliari per l’unica ipotesi residua di reato di istigazione alla corruzione. Si riduce, dunque, l’impianto
accusatorio originario che prevedeva 4 contestazioni tra cui appunto concorso esterno, riciclaggio e turbativa degli incanti.

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